Metal detector e controlli all’ingresso della Cattedrale, cittadini indignati: “Siamo devoti, non terroristi!”

CATANIA – Questa mattina si svolge uno dei momenti più sentiti di tutte le celebrazioni in onore di Sant’Agata, Patrona della città di Catania.

Le autorità civili, militari e religiose si ritrovano in Cattedrale per la tradizionale S. Messa di giorno 5, celebrazione nella quale viene pronunciato il “pontificale”.

Questa mattina, però, qualcosa ha fatto “storcere il naso” ai cittadini catanesi.

Per questioni di sicurezza, infatti, l’ingresso della Cattedrale era presidiato dalle “guardie” che – con l’ausilio dei metal detector – controllavano tutti coloro che volessero prendere parte al rito liturgico.

E se da un lato – visto il periodo “caldo” che ci troviamo a vivere – si è ritenuto necessario aumentare i livelli di sicurezza, dall’altro è apparso eccessivo a molti fedeli condizionare l’ingresso in Cattedrale a un controllo capillare che, a detta di molti, “non ha guardato in faccia a nessuno”.

Moltissimi i commenti di indignazione che siamo riusciti a raccogliere all’ingresso della Cattedrale, soprattutto da parte di alcune persone anziane, tutte accomunate da un’unico pensiero di massima “che bisogno c’è di controllare una persona della mia età?  Credono che possa fare del male a qualcuno con il bastone che uso per aiutarmi a camminare? Siamo devoti, non terroristi!”.

Eccessivo o meno, la verità è che, forse, non si è mai contenti. Aumentare i livelli di sicurezza e poi “modularli” in base alla “presunta pericolosità” della singola persona che si presenta all’ingresso sarebbe ancora meno sensato.

Fatto sta che ai cittadini non è proprio “andata giù” l’idea di dover aprire le proprie borsette e mostrare i propri effetti personali per poter entrare in Cattedrale e omaggiare l’amata Patrona di una “innocua” preghiera o di un canto in suo onore.