Mercato Domenicale di Randazzo: tra tradizione e controversie moderne

Mercato Domenicale di Randazzo: tra tradizione e controversie moderne

RANDAZZO – La questione del ritorno del mercato domenicale nel cuore storico di Randazzo si configura come un vero nodo gordiano che divide la comunità.

Di seguito la riflessione di un nostro lettore, Alfio Papa, particolarmente attento alla questione.

Una discussione accesa ha trovato terreno fertile sui social network, trasformandosi in un dibattito di notevole risonanza tra i cittadini. Da una parte, vi è chi auspica con fervore il ritorno del mercato nel centro storico, nonostante le evidenti difficoltà logistiche e di spostamento che ciò comporterebbe. Dall’altra, vi sono coloro che manifestano ferma opposizione, ritenendo più adeguato e sicuro mantenere il mercato nella sua attuale ubicazione in via Papa Giovanni XXIII.

Un elemento di particolare spicco in questa diatriba riguarda la decisione di utilizzare i bagni delle scuole elementari e d’infanzia per soddisfare le necessità igieniche dei commercianti e dei frequentatori del mercato. Tale scelta ha immediatamente scatenato le proteste delle famiglie, in particolar modo delle madri preoccupate per le conseguenze derivanti dal massiccio utilizzo di tali servizi.

La domanda sorge spontanea: è concepibile che centinaia di persone possano utilizzare questi bagni in poche ore senza comprometterne l’igiene e la funzionalità?

Ulteriori complicazioni emergono al pensiero di come saranno le condizioni dei bagni il giorno successivo al mercato. Nonostante le promesse di pulizia e sorveglianza, la comunità scolastica esprime legittime perplessità sull’adeguatezza di questa soluzione, sottolineando come la scuola dovrebbe essere preservata nella sua essenza culturale e educativa, ben al di là della mera funzionalità di “servizio igienico“.

Le proposte alternative non mancano, ma non sembrano incontrare un consenso unanime. C’è chi suggerisce l’installazione di bagni chimici in luoghi distanti dal perimetro scolastico, per non intaccare gli spazi ludici e ricreativi dedicati agli alunni. Altri, in tono forse più provocatorio, propongono di posizionare questi servizi proprio davanti agli ingressi di coloro che si dichiarano fautori dello spostamento del mercato nel centro storico.

Emergono perfino idee più eccentriche, come quella di invitare i residenti a mettere a disposizione i propri bagni domestici in caso di emergenza.

Questo clima di tensione rivela quanto la decisione di ricollocare il mercato domenicale tocchi corde sensibili all’interno della comunità randazzese.

I cittadini, infatti, si aspettano dai commissari straordinari non solo un intervento tempestivo ma soprattutto sagace, che possa conciliare le esigenze logistiche e commerciali con il benessere e la sicurezza della popolazione scolastica.

In un simile contesto di dibattito pubblico, una soluzione equilibrata sembra essere l’unico percorso praticabile per preservare l’identità culturale e sociale di Randazzo, garantendo al contempo che il mercato domenicale rimanga un appuntamento apprezzato da commercianti e cittadini.

La scuola, pilastro della comunità e custode dei valori educativi, merita di essere tutelata e rispettata, riaffermando il suo ruolo insostituibile nell’architettura sociale del paese.

La speranza è che il dialogo tra le parti possa portare a una risoluzione creativa e condivisa, che ponga al centro il benessere collettivo e il rispetto per le istituzioni educative, senza rinunciare alla tradizione e alla vitalità che il mercato domenicale ha sempre rappresentato per Randazzo.

A cura di Alfio Papa