CATANIA – Dalle prime ore di questa mattina, su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, supportato dai Centri Operativi di Palermo, Reggio Calabria, Caltanissetta e dalla D.I.A. di Roma, nonché dalla Sezione Operativa di Messina, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di imprenditori, funzionari amministrativi e elementi di vertice dei clan “Cappello” e “Laudani” di Catania.
Le due società coinvolte nel provvedimento sono la E.F. Servizi Ecologici S.r.l. e la Senesi S.p.a. per reati connessi all’affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti dei comuni etnei di Misterbianco, Trecastagni e Aci Catena.
Vincenzo Guglielmino – amministratore della E.F. Servizi ecologici S.r.l. appoggiato dal clan Cappello – si è reso anche protagonista di una controversia economica con il sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano che sarebbe stato un forte sostenitore della Senesi S.p.a. nell’ottenimento di un appalto, a discapito della E.F. Servizi Ecologici S.r.l. di Guglielmino.
Il sindaco, oggi indagato e che era stato già sottoposto a fermo nell’ottobre del 2016 riportando una condanna, avrebbe infatti raggiunto un accordo con Rodolfo Briganti, rappresentate legale della Senesi S.p.a.
Tra i due avrebbe fatto da tramite il giornalista Alfio Cutuli: quest’ultimo – che aveva un legame molto stretto con la Senesi S.p.a. – avrebbe fatto pervenire al sindaco grandi quantità di denaro da parte di Rodolfo Briganti, come sostegno della sua futura campagna elettorale, in cambio di un intervento del Maesano per l’annullamento di alcune multe subìte dalla sua società che ammonterebbero a 50 mila euro.
Entrambe le società per la raccolta dei rifiuti solidi sono state sequestrate. Tutti gli arrestati sono stati portati nel carcere di Bicocca e di Piazza Lanza, a Catania.