Matrimoni omosessuali? A Catania non si possono trascrivere

Matrimoni omosessuali? A Catania non si possono trascrivere

CATANIA – Elena e Manuela si conoscono giovanissime, fra di loro nasce un’intesa particolare, un affiatamento non da tutti e scocca un grande amore.

Un amore fatto da una lunga frequentazione e sette anni di convivenza. Sono una coppia omosessuale ma che si ama e lo fa veramente. Due anni fa, le due ragazze decidono di dare un senso a ciò che stavano vivendo ormai da anni e raggiungono New York per sposarsi. Con quelle fedi al dito coronano il loro sogno d’amore. Ma a Catania non gli è ancora riconosciuto perché non esiste un registro per le trascrizioni di matrimoni omosessuali celebrati all’estero.

La scoperta è avvenuta solo ieri quando le due donne sono andate in via Transito proprio per chiedere la trascrizione nei registri di stato civili. Ed ecco la doccia fredda: sono le prime. Mai, infatti, in città è avvenuta una simile trascrizione.

Eppure proprio giovedì Bianco aveva tromboneggiato al sito dell’Anci tali parole: “La nostra amministrazione, in tema di diritti civili, è assolutamente determinata a fare tutto ciò che la legge ci consente di fare e dunque garantire il massimo di libertà possibile ai cittadini” aggiungendo “Si tratta di battaglie di civiltà di grande importanza non solo per le singole città ma per l’intero Paese”. 

Ma non c’è un controsenso in tutto ciò?

Il funzionario pubblico che ha accolto la coppia gay assistita dai due legali, Lucia e Claudia Cassella, lì per lì si è trovato in difficoltà dovendo motivare il perché ieri le due donne non potevano trascrivere il loro matrimonio e ha spiegato che non poteva adottare alcun provvedimento in quanto al Comune non ci sono mai state disposizioni precise nei confronti delle coppie omosessuali.

E la battaglia del sindaco Bianco per garantire massima libertà in materia di diritti civili ai cittadini, dov’è?

Ancora non è detta l’ultima, in quanto si attende una risposta a questa richiesta di trascrizione.

Arriverà? Sarà un si o un no?

“Per comprendere l’utilità della trascrizione è necessario prendere coscienza di essere, oltre che cittadini italiani, anche cittadini europei e che, in tale ottica si può comprendere l’utilità della trascrizione del matrimonio tra persone dello stesso sesso – spiegano i legali Cassella – La trascrizione in Italia consentirebbe alle coppie omosessuali di vedere riconosciuti i propri diritti in quei paesi europei in cui è consentito”.

E aggiungono “Senza di essa in Italia, uno dei coniugi omosessuali non potrebbe assumere alcuna decisione urgente sullo status e sulla salute dell’altro, anche se la coppia si trova in un paese europeo in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso è riconosciuto come valido”.