Marocchino minaccia e ferisce due agenti: espulso dallo Stato italiano

CATANIA –  Entra come un energumeno nella sede della questura di Catania e minaccia di morte gli agenti che sono in servizio. L’aggressione verbale, immotivata e improvvisa, ha colto di sorpresa anzitutto l’utenza presente nella stanza che ospita gli sportelli dell’Ufficio Passaporti e dell’Ufficio Immigrazione, ma ha anche destato l’attenzione del personale di sicurezza che ha immediatamente tentato di bloccare e controllare l’esagitato.

Ai primi passi degli agenti, però, il marocchino Mohamed Belkamoun, 34 anni, ha fatto dietro front, uscendo con passo spedito dall’edificio per trovare scampo, in fuga, lungo il viale Africa. Ma tre agenti lo hanno comunque inseguito e così ha interrotto la sua corsa e si è scagliato contro di loro.

La sua furia, che ha portato pure a un pugno al volto di uno dei due e a un calcio alla mano dell’altro che ha procurato una frattura del metacarpo, ha avuto termine solo quando è stato ammanettato. Una volta giunto in questura, l’uomo non ha fornito alcuna spiegazione sul suo comportamento. Gli accertamenti condotti nell’immediatezza anche a cura della DIGOS parlano del rigetto di un permesso di soggiorno richiesto dall’uomo tanti fa, per ottenere il quale egli avrebbe fatto ricorso a un matrimonio fittizio.

Nel 2013 fu destinatario di un provvedimento di espulsione e trattenuto in un C.I.E. dal quale è stato dimesso con l’ordine di lasciare il territorio nazionale. Così è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza, in attesa della convalida dell’arresto, mentre i poliziotti, costretti a ricorrere al pronto soccorso, hanno avuto il referto medico: il più grave di loro ne avrà per almeno un mese. Per Belkamoun, appena definita la posizione processuale, verrà avviata la procedura per l’espulsione dal territorio nazionale.