CATANIA – Il Coronavirus blocca tutto ma non il ricordo. Le celebrazioni per commemorare il valore del maresciallo dei carabinieri Alfredo Agosta, vittima della mafia, sono state sospese per questioni di sicurezza sanitaria, ma il ricordo per l’uomo valoroso che fu non è si ferma.
Il maresciallo venne ucciso a Catania nel tardo pomeriggio del 1982. Colpito da un solo colpo di fucile al fianco mentre si trovava in un bar di viale Vittorio Veneto. Durante l’agguato rimasero uccisi Alfredo Agosta e Rosario Francesco Romeo pregiudicato, probabile informatore del maresciallo che stava eseguendo delle indagini di Polizia giudiziaria.
Era il periodo in cui a Catania morirono centinaia di persone per le strade della città a causa della rivalità delle cosche mafiose che volevano contendersi il traffico di stupefacenti, armi ed estorsioni.
L’uccisione di Alfredo Agosta rappresentò l’eliminazione dell’unico uomo delle forze dell’ordine negli anni Ottanta nella Sicilia orientale che si occupò di tale fenomeno.
Fonte immagine: Wikipedia
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