CAMPOROTONDO ETNEO – Si è svolta ieri mattina, la marcia della legalità che ha visto gli alunni della scuola secondaria di primo grado gioiosamente attraversare le vie principali di Camporotondo Etneo. Con partenza dal piazzale Federico II di Svevia, e dopo aver percorso via della Regione e via Roma, sono giunti nel salone Cav. Lo Verde dove è stato proiettato il film “La mafia uccide solo d’estate”.
La marcia della legalità
Insieme ai ragazzi erano presenti il sindaco di Camporotondo Etneo Filippo Rapisarda, l’assessore alla Pubblica Istruzione Alice Sciuto, la giunta comunale, il presidente del consiglio comunale Giovanni Torrisi, Padre Alfredo Caruso, la Protezione Civile, una rappresentanza dei carabinieri delle stazioni di Gravina e di Camporotondo, l’associazione di volontariato dei Carabinieri, la Pro Loco e il gruppo Rinascita Camporotondese.
Le parole del sindaco e dell’assessore
Tra gli interventi, prima della proiezione del film, quello del primo cittadino che ha ricordato l’importanza della giornata e di tutte le vittime della mafia rimarcando, con una venatura di circostanziata polemica, come i modelli proposti da alcune serie televisive sul tema siano fuorvianti e poco educativi riguardo un fenomeno serio come quello mafioso che meriterebbe ben altre attenzioni e ben altri edificanti argomenti aggiungendo inoltre che: “In una terra splendida come la Sicilia, baciata dal Sole e culla di cultura, ci sono nomi che brillano più forte del Sole stesso: Falcone, Borsellino, Chinnici, Livatino… Uomini e donne che hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte. Non sono solo eroi: sono stendardi da portare alto, simboli di coraggio, giustizia e speranza”.
Mentre nel suo intervento l’assessore Alice Sciuto ha sottolineato che “oggi non siamo qui solo per ricordare, ma siamo qui anche per assumerci una responsabilità, perché la marcia della legalità ha un profondo significato come quello di non aver paura di provare a migliorare la società dove viviamo”.
Il presidente del consiglio comunale e il baby sindaco
L’importanza dell’istruzione e di un esercito di maestre per sconfiggere la mafia è stato invece il tema dell’intervento del
presidente del consiglio comunale Giovanni Torrisi che ha concluso ricordando l’importanza di esportare all’estero la nostra cultura attraverso nomi di siciliani illustri come Pirandello, Verga, Sciascia. Mentre un deciso No ad ogni forma di bullismo e di violenza sono state le parole del baby sindaco Angelo Aiello visibilmente emozionato e con un pizzico di pudicizia quando ha citato la famosa frase di Peppino Impastato: “La mafia è una montagna di merda”.
Ha concluso la serie di interventi il parroco Alfredo Caruso spostando il focus su concetti di rispetto per se stessi e per gli altri “non facendo a loro quello che non vuoi sia fatto a te” e come l’amore passi attraverso il cuore dell’uomo e sia fondante in ogni relazione sociale.
La premiazione
A fine interventi delle autorità presenti, sono stati premiati Noemi Privitera, Giulia Fazio e Daniel Trigilia, vincitori del concorso di pittura organizzato dal Centro Giovani Rinascita Camporotondese.