CATANIA – Questa mattina a Catania nelle vicinanze della Prefettura hanno manifestato le sigle sindacali Cgil e Uil, per l’esigenza di una maggiore salute e sicurezza all’interno dei cantieri, capannoni, campi, piuttosto che ogni luogo dove possa esserci lavoro.
Proprio così, le due organizzazioni, per mezzo dei loro segretari generali Carmelo De Caudo ed Enza Meli hanno consegnato un documento al prefetto, contenente svariate osservazioni sull’argomento in essere.
“Gli infortuni mortali e gravi in Sicilia sono oggi in preoccupante crescita. I dati devono indurre un ripensamento radicale delle azioni messe in campo sia dalle istituzioni, sia dalle parti datoriali e sindacali, ciascuno per la propria parte.
L’invio di ventinove ispettori nel territorio siciliano a tempo determinato, per un periodo che va da due a sei mesi, non è risolutivo della mancanza cronica di ispettori del lavoro. Considerato che lo stesso assessorato regionale al Lavoro aveva individuato in 256 il numero utile a colmare il gap relativo al fabbisogno necessario per l’intera regione, riteniamo che il problema non sia stato risolto. Anche gli organici ispettivi degli Spresal, peraltro, risultano essere esigui. Eppure svolgono un’importante azione di controllo e verifica sull’applicazione di tutte le misure antinfortunistiche.
Durante lo svolgimento delle attività lavorative in luoghi ove non sia possibile mitigare i rischi connessi alla esposizione al caldo estremo. Le elevate temperature, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni.
Ancora una volta rivendichiamo l’immediata emanazione di un’ordinanza regionale per la sospensione di tutte le attività dalle 12 alle 16 in caso di allerta ondate di calore e l’attivazione di tavoli permanenti territoriali per il monitoraggio e verifica statistica dell’applicazione normativa delle disposizioni con particolare riferimento alla cassa integrazione guadagni, il potenziamento delle verifiche sull’attuazione della sorveglianza sanitaria.
Che ogni azione di prevenzione, formazione e informazione, nonché di presidio e vigilanza, non rappresenta un costo ma un investimento. Fondamentale rafforzare e strutturare un coordinamento permanente, che almeno con cadenza bimestrale si riunisca, in seno all’Osservatorio regionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con la programmazione di azioni in stretto raccordo con gli organismi territoriali.
Riteniamo che il Coordinamento debba, inoltre, porre in essere ogni iniziativa a valere sulla prevenzione del rischio, attraverso un percorso di partnership, anche con gli enti bilaterali e o gli organismi paritetici di settore. Non possiamo condividere che lo stesso organismo si riunisca solo due volte l’anno, come previsto dalla normativa, ma pretendiamo che le riunioni abbiano cadenza bimestrale al fine di realizzare quella sinergia tra i vari enti di controllo da tutti auspicata”.
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