Mafia, mani sull’economia locale catanese e spaccio: 12 arresti clan Brunetto

CATANIA – Sono oltre 100 i carabinieri del Comando Provinciale di Catania ed unità specializzate, che, dalle prime ore del mattino, stanno eseguendo nella provincia ed in altre località del territorio nazionale un provvedimento restrittivo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 persone, dirigenti ed affiliate del clan mafioso “BRUNETTO”, operante nella fascia jonica e pedemontana della provincia di Catania, quale articolazione territoriale della famiglia di Cosa Nostra catanese Santapaola – Ercolano, ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di stupefacenti e rapina, con l’aggravante del metodo mafioso.

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I territori in questione sono quelli di Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo e Giarre. Dalle indagini, iniziate nel 2013 e durate circa un anno, è emerso come l’intero gruppo facesse riferimento a Pietro Carmelo Oliveri, che aveva preso il posto del domiciliato Salvatore Brunetto, fratello del defunto fratello Paolo.

Numerose le rapine, furti di veicoli e spaccio di marijuana a cocaina finalizzate a rafforzare la presenza sul territorio. Inoltre, molti locali e discoteche erano costretti ad assumere alcuni affiliati come buttafuori, così da favorire la propria economia.

Tra gli arrestati ci sono Giuseppe Calandrino, 42 anni, trovato con armi, Alfio Di Grazia (43), Pietro Carmelo Oliveri (49), Alessandro Sigillato (37), Luca Daniele Zappalà (41), Vito Fazio (69), Leonardo Fresta (34), Francesco Pace (44), Paolo Patanè (30), Marco Miraglia (22), Salvatore Brunetto (48), Alfio Patanè (38).