CATANIA – Nella giornata di oggi, sabato 18 marzo, in occasione del 41° anniversario dell’assassinio del Maresciallo Maggiore “Aiutante” Alfredo Agosta, Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei carabinieri alla memoria, è stata deposta una corona di alloro sulla targa commemorativa posta in via Firenze, dove il militare ha perso la vita per mano dei suoi assassini.
La cerimonia è stata presenziata dai familiari del Maresciallo Agosta, personalità civili, militari e religiose della provincia catanese, nonché dal comandante della Legione carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Rosario Castello, il comandante provinciale di Catania, Colonnello Rino Coppola e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e degli alunni del Liceo Ginnasio Statale “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro”. Durante la cerimonia, è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro e il Cappellano Militare ha benedetto sia la targa che la corona d’alloro. Molti cittadini e passanti, udendo il “suono del silenzio” suonato da un trombettiere militare della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” per onorare i caduti in servizio, si sono fermati per rendere omaggio alla vittima.
In seguito, al Palazzo di Giustizia di fronte al Prefetto di Catania e alle massime autorità giudiziarie della provincia, si è tenuta la cerimonia di intitolazione dei locali che ospitano la Sezione di polizia giudiziaria – Aliquota carabinieri alla memoria del Maresciallo caduto, su iniziativa della presidenza della Corte d’Appello di Catania e dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”. Durante la cerimonia, è stata svelata una targa commemorativa insieme a un quadro con il volto del Maresciallo Agosta e alll’incisione della motivazione della Medaglia al Valore.
Durante l’evento il presidente della Corte d’Appello, il dottor Filippo Pennisi, il Generale di Divisione Rosario Castello e il Prefetto di Catania hanno ricordato il coraggioso gesto del Maresciallo Agosta e sottolineato l’importanza dell’operato dei carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria di Catania, in stretta collaborazione con la Magistratura. L’iniziativa ha avuto un alto valore simbolico poiché ha onorato un caduto dell’Arma che ha prestato servizio proprio in quegli uffici. L’evento si è svolto tra la celebrazione della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” e quella prossima del 21 marzo della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie”. Durante gli interventi, il figlio del Maresciallo Agosta, il dottor Giuseppe Agosta, ha ringraziato i presenti e ha ricordato i bei momenti trascorsi con il padre da bambino durante le attività d’indagine.
Successivamente si è svolto un convegno al Liceo Ginnasio Statale “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro” sul tema “La mafia ieri e oggi: tecniche d’indagine e di monitoraggio del fenomeno”. All’evento hanno partecipato il dottor Giuseppe Agosta, il dottor Paolo Borrometi, codirettore A.G.I. (Agenzia Giornalistica Italiana), il dottor Francesco Puleio, procuratore aggiunto della Repubblica di Catania, e il Generale di Divisione Rosario Castello. Il convegno è stato moderato dall’avvocato Cosimo Dellisanti.
Durante il suo intervento al convegno, il Generale Castello ha analizzato l’evoluzione della criminalità organizzata in Sicilia, con particolare riferimento a Cosa Nostra etnea. Ha sottolineato come la mafia abbia adottato una strategia più incentrata sull’infiltrazione nel tessuto produttivo legale, piuttosto che sulla violenza e l’omicidio. Il Generale ha inoltre discusso le nuove strategie di contrasto alle associazioni mafiose, che prevedono la confisca dei patrimoni illeciti e la prevenzione dell’inquinamento dell’economia legale, specialmente in vista dei finanziamenti connessi al PNRR.
Il Generale ha citato l’esempio del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, che nel 2022 ha eseguito tre distinti decreti di sequestro di beni ai fini della confisca, per un valore complessivo di circa € 4.700.000, provenienti da capitali illecitamente acquisiti e riconducibili a esponenti di vertice dei clan locali. Infine, il Generale Castello ha parlato del progetto della “Cultura della Legalità nei giovani”, promosso dall’Arma dei carabinieri a livello nazionale, che mira a sviluppare una coscienza civica nei giovani e a combattere la criminalità organizzata dalla base.
Durante il convegno sono stati premiati il Questore di Catania, il comandante provinciale dei carabinieri di Catania e il codirettore A.G.I. per il loro impegno nella lotta alla criminalità e al malaffare. Inoltre, sono stati premiati gli imprenditori della ristorazione catanese Angelo, Francesca e Lucio, che hanno contribuito all’arresto dei loro estortori grazie al loro coraggio e senso civico.
Quarantuno anni fa, la sera del 18 marzo 1982, il Maresciallo Agosta si trovava in un bar di Catania insieme a un esponente della criminalità locale da cui solitamente acquisiva informazioni confidenziali. All’improvviso, un uomo armato di fucile a canne mozze ha fatto irruzione nel locale con l’intento di uccidere l’interlocutore del Maresciallo. Il Sottufficiale tentò coraggiosamente di reagire, ma è stato colpito mortalmente dal sicario che ha fatto fuoco anche contro di lui per annullare la sua azione di contrasto. La vittima designata è stata poi uccisa da un secondo malvivente. Gli assassini sono fuggiti senza lasciare tracce. Il Maresciallo Agosta ha ricevuto la Medaglia d’oro al Valore dell’Arma dei carabinieri alla Memoria, in riconoscimento del suo altissimo senso del dovere.
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