CATANIA – “Non possiamo pensare di avere una stagione di raccolta compromessa da situazioni di carattere politico e diplomatico che nulla hanno a che fare con l’agricoltura“.
Sono queste le parole di accusa che arrivano da parte del portavoce nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino che ha esposto le sue idee in occasione di una conferenza alle Ciminiere di Catania, convocata dalle associazioni agricole siciliane, ormai da mesi in tumulto per la difesa dei prodotti “made in Italy”.
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Scanavino ha puntato il dito contro le istituzioni che poco hanno fatto per aiutare il settore soprattutto in materia di investimenti.
“Fino ad oggi il Governo ha impiegato somme di denaro poco incisive per dare una mano agli agricoltori. Da qualche tempo a questa parte sembra essersi sbloccato qualcosa. L’Europa ha aperto alla possibilità di aumentare il “de minimis” oltre a mettere in piedi dei meccanismi di regolazione dell’offerta in deroga. Adesso la palla passa al Governo nazionale e a quello locale. Devono capire che gli agricoltori hanno bisogno di sostegno“.
Il portavoce Agrinsieme sottolinea l’esigenza di provvedimenti immediati e tangibili che possano dare una boccata d’ossigeno alle aziende agricole in crisi.
“Abbiamo necessità di misure concrete. Così come è stato fatto con l’allevamento, sarebbe opportuno applicare a tutti trenta mesi di moratoria sui mutui, sgravare i contributi previdenziali quantomeno sui dipendenti e attuare altre iniziative di alleggerimento fiscale in modo tale da far superare il momento critico alle nostre aziende per poi ripartire nel prossimo futuro“.