Lungomare di Catania, buona la prima domenica senza auto. Pedonalizzata anche accesso al Caito

Lungomare di Catania, buona la prima domenica senza auto. Pedonalizzata anche accesso al Caito

CATANIA – Lungomare di Catania completamente a disposizione dei cittadini in questa prima domenica di maggio e per tutte le altro domeniche del mese.

È quanto decido nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale: chiuso alle auto il Lungomare da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia, al fine di garantire un ampio spazio per il movimento dei cittadini, senza le strettoie dei marciapiedi e soprattutto il pericolo del traffico veicolare, che nelle scorse due settimane avevano creato il rischio di assembramenti nelle giornate festive.

Nei punti nevralgici dei 1,8 km del percorso del lungomare roccioso, sono stati presenti in gran numero pattuglie della Polizia di Stato e locale, dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Protezione civile comunale che hanno sorvegliato con discrezione i comportamenti dei cittadini, persuadendoli, nei pochi casi in cui si è reso necessario, a mantenere il distanziamento fisico tra persone diverse dai congiunti.

Una significativa novità, per gli amanti della passeggiata al Lungomare, la pedonalizzazione stabile della stradina senza sbocco del Caito, nei pressi di piazza Europa, del primo tratto di proprietà comunale e del secondo, demaniale, che costeggia ad est il deposito ferroviario e raggiunge l’ingresso del porto turistico “Rossi”.

L’iniziativa del sindaco e dell’assessore alla mobilità Arcidiacono di pedonalizzare anche questo tratto di accesso al Caito ha il fine di tutelare il patrimonio ambientale cittadino dal pericolo dell’erosione della scogliera lavica, riconquistando anche un nuovo bellissimo affaccio sul mare senza l’invasione delle auto.

Nei prossimi giorni l’Amministrazione Comunale, d’intesa coi titolari del contiguo porto “Rossi”, posizionerà specifici dissuasori per creare una barriera fisica al parcheggio selvaggio e liberare un’altra zona del lungomare.

Fonte foto Roberto Viglianisi