RANDAZZO – In un giorno toccato dal freddo abbraccio dell’inverno, il 3 marzo 2025, Randazzo si è stretta in un caldo abbraccio comunitario per un evento che ha toccato profondamente il cuore di quanti vi hanno preso parte.
Alle 11, nell’intimo Slargo Alessandra Galvagno, battezzato in memoria di un’innocenza rubata troppo presto si è tenuta la presentazione della manifestazione del progetto Legalità 2024/25. Una celebrazione di speranza e ricordo, orchestrata sotto la guida attenta degli insegnanti tutti.
Fu il prof. Salvatore Malfitana, dirigente dell’Istituto Comprensivo De Amicis – Don Milani di Randazzo, il 25 novembre di tre anni fa a proporre all’amministrazione comunale di intitolare uno spazio pubblico alla memoria di Alessandra e subito abbracciata con fervore dall’allora Sindaco Francesco Sgroi.
Randazzo in memoria di Alessandra Galvagno
Alessandra Galvagno, una vita spezzata all’età di 11 anni per mano di un destino crudele, è stata al centro di questo omaggio. Quel giorno del 29 febbraio 1988 resterà per sempre inciso nella memoria cittadina, quando il suo sorriso fu spento in maniera tragica. Affrontata da un terribile destino sul cammino per la scuola, Alessandra non fece mai ritorno a casa. Il suo assassino, un cugino ventinovenne mosso da intenti nefasti, confessò il suo orrendo crimine dopo ore di interrogatorio, guidando alla triste scoperta del corpicino innocente di Alessandra, tragicamente occultato sotto una coltre di neve invernale.
L’eco di quella perdita riecheggia nel cuore di Randazzo, dando vita a una giornata di profondo ricordo. Un corteo simbolico di speranza, formato dagli studenti delle terze elementari, ha percorso le vie della città con passo risoluto verso lo Slargo Alessandra Galvagno. La coreografia, impreziosita da striscioni che recitano “RICORDANDO ALESSANDRA“, ha trasformato lo spazio in un palcoscenico di lucenti memorie. La partecipazione commossa dei genitori, cittadini e in modo particolare di Domenica (Mimma) Galvagno, sorella di Alessandra e testimone silenziosa di quell’affetto fraterno mai dimenticato, ha reso il momento indimenticabile.
La cerimonia e le voci dei ragazzi
La Professoressa Bonfiglio, insegnante di religione, ha introdotto la cerimonia, mentre giovani voci hanno animato l’aria di ricordi e speranze. Le parole di Barbagallo Stella terza A, Bertone Morena terza B, e l’intera classe della terza C, sino alla poesia di Scrivano Chloe terza A Crocitta e alla lettera di Scalisi Maria Carla terza Plesso Centrale, hanno dipinto un affresco di memoria collettiva e futuro condiviso. A suggellare questo momento intimo e potente, il ritmato flash-mob sulla canzone di Edoardo Bennato “Le ragazze fanno grandi sogni,” perché Alessandra, con il suo ricordo, continua a sognare attraverso di noi.
Questo giorno, eterno nella memoria di Randazzo, non solo ha celebrato ciò che fu di Alessandra Galvagno ma ha anche rinnovato un impegno collettivo verso la lotta alla violenza, ribadendo che la luce può, e deve, emergere anche dalle ombre più oscure.
La commozione di questa giornata ricordativa avvolge Randazzo in un abbraccio di memoria e speranza, facendo di Alessandra non solo un simbolo della lotta contro la violenza, ma anche una luce guida che illumina il cammino verso un futuro di maggiore consapevolezza e legalità. Alessandra, la tua memoria vive, la tua luce brilla: oggi e sempre.
Articolo redatto in collaborazione con Alfio Papa