CATANIA – Mancano solo 3 settimane alle fatidiche elezioni politiche nazionali (4 marzo), ma i diciottenni sono pronti a votare?; quanto pensano sia importante andare ad esprimere la loro preferenza?
Abbiamo posto queste domande ai diretti interessati.
Simone La Marca, rappresentante degli studenti del Convitto Cutelli di Catania, ha spiegato: “Il voto è qualcosa di importantissimo, perché è un mezzo grazie al quale il cittadino ha la possibilità di esprimere le proprie preferenze e opinioni su tutti i temi che affliggono i nostri paesi.” Continua il rappresentante: “Il mezzo più importante in una democrazia, poiché una persona può eleggere altri cittadini rappresentanti le proprie idee”.
Poi, La Marca ha concluso: “Secondo me i diciottenni in questo momento non sono del tutto pronti. Sono a conoscenza che alcune persone impegnate politicamente, come i rappresentanti di Istituto e consulta provinciale, i quali leggono e si informano, e si interessano alla politica sono pronti a votare. Ma ci sono quelli che non sono interessati e per tanto vanno a votare senza capire quanto sia importante e necessario esprimere la propria opinione”.
Ma non è il solo, infatti, anche Fabrizio Russo ha dichiarato: “Votare, non è solo andare a spuntare la casellina nella scheda, bensì votare e far valere i propri diritti e rispettare i propri doveri. Purtroppo sono tanti i diciottenni che quest’anno hanno deciso di non andare a votare per protesta, senza capire che il danno lo fanno sia alla comunità che a loro stessi”.
Diversa l’opinione di Salvo, Carlo e Francesco, che invece ci hanno spiegato che il voto non incide sulla loro vita e che il non andare a votare non sarebbe un problema, poiché, come detto dai tre, “i politici fanno quello che gli pare”.
Più moderata la reazione di Giulia Russo, la quale ci ha spiegato: “Andare a votare è un diritto, quanto un dovere, ma i ragazzi di oggi non sentono più di andare a votare, poiché lo Stato ci ha sbattuto le porte in faccia più volte. Personalmente andrò a votare, ma capisco i giovani che decidono di astenersi”.
Come è possibile leggere dalle stesse interviste, su 6 ragazzi, 3 non reputano importante andare a votare, mentre 3 la vedono come un qualcosa di fondamentale nella vita di un cittadino.
Per capire meglio quanti sono quelli che veramente sentono il voto come un diritto inviolabile, abbiamo deciso di chiedere a 50 ragazzi le seguenti domandi:
- Andrai a votare a queste elezioni?
Il 63% dei ragazzi ha risposto positivamente, il restante 37% ha risposto negativamente.
Agli stessi abbiamo chiesto se avrebbero scambiato il loro voto con una somma cospicua di denaro, ad esempio 100 mila euro. In questo caso la statistica si è invertita, infatti, il 69% ha risposto che scambierebbe il proprio diritto al voto, il restante 31% ha dichiarato che non lo scambierebbe mai.
Da questo possiamo evincere come i giovani siano disposti ad andare a votare, ma che comunque non riescono a ritenere qualcosa di così importante e fondamentale per la loro vita, il loro diritto al voto.
Probabilmente sarebbe più opportuno rendere partecipi i giovani ed evitare che questi ultimi si disinteressino al voto e alla politica generale del proprio paese.