Le sottraggono 9 mila euro dalla Postepay con una truffa: risarcita una donna a Catania

CATANIA – Arriva una nuova pronuncia a favore di una cittadina di Catania vittima di truffa tramite “sms spoofing”. L’Abf ha condannato la società Postepay a risarcire alla donna 9mila euro, sottratti attraverso numerosi prelievi fraudolenti.

Lo spoofing

Nei mesi scorsi la risparmiatrice aveva ricevuto sul proprio cellulare un sms apparentemente proveniente dall’accountPosteInfo” – nome utilizzato nelle comunicazioni autentiche inviate da Postepay S.p.a. -; si trattava però di sms spoofing: una tecnica molto utilizzata negli ultimi tempi e molto insidiosa, perché consente ai malviventi di introdursi nelle conversazioni originali dell’istituto bancario, raggirando facilmente lutente, propenso a fidarsi di un sms proveniente da un account a lui noto.

Se le persone sono consapevoli del phishing, delle e-mail spam e dei rischi presenti in rete, non hanno invece altrettanta contezza dell’esistenza di truffe commesse mediante l’invio di sms, spesso non immaginano che un sms possa essere falsificato, intercettato e letto da malviventi capaci di estorcere con l’inganno informazioni personali e dati finanziari.

La Decisione dell’ABF

Il 21 dicembre 2022 l’Arbitro Bancario e Finanziario Collegio di Palermo ha condannato Postepay al risarcimento di 8,891 euro, sottratti alla risparmiatrice grazie a 42 prelievi fraudolenti effettuati con carta Postepay, collegata alla rispettiva app sullo smartphone della malcapitata.

L’Abf ha chiarito che PostePay non aveva adottato meccanismi di tutela del cliente idonei e non aveva garantito l’attivazione di misure adeguate a scongiurare condotte fraudolente, come nel caso di numerose operazioni truffaldine ripetute.

La donna, infatti, si è accorta che il suo conto era stato prosciugato solo quando le è stato negato un pagamento di poche decine di euro a mezzo POS.

Il decreto legislativo n. 11/2010, modificato dal decreto legislativo n. 218/2017, impone a Banche e Poste di impiegare sistemi volti ad assicurare che le credenziali di sicurezza non siano accessibili ad altri e a verificare l’identità dell’utente che effettua le operazioni. Si tratta di una responsabilità di natura contrattuale e il gestore ha l’onere di dimostrare l’eventuale colpa del cliente. In mancanza di tale colpa, l’Istituto è tenuto a risarcire.

La pronuncia favorevole dell’Abf – emessa in soli quattro mesi – contiene importanti valutazioni di tipo tecnico: “Proprio per tale ragione si tratta di una importante pronuncia che ha visto inoltre la ricorrente avere ragione su tutti i fronti“, hanno dichiarato gli avvocati Maurizio Mariani che ha curato la pratica dinnanzi all’Abf e Carmelo Calì vicepresidente nazionale di Confconsumatori.

Assistenza e sportello online

Da febbraio tutti i cittadini colpiti da truffe bancarie digitali possono rivolgersi alla sede di Catania dell’associazione sita in viale della Libertà, n. 221, tel. 095-7049705, mail:confconsumatorisicilia@gmail.com.

Oppure allo Sportello online di Confconsumatori: basta inviare la richiesta attraverso il link www.confconsumatori.it, oppure scrivere una e-mail a sportello@confconsumatori.it. Gli esperti dell’Associazione, da tempo in prima linea per contrastare le frodi digitali, potranno assistere gli associati interamente via e-mail.

Foto di repertorio