“Le mafie, Legalità e Istituzioni”, Camporotondo Etneo ne parla insieme al Prefetto di Catania – INTERVISTE E FOTO

CAMPOROTONDO ETNEO – Si è svolto ieri, nel teatro comunale “Cav. C. Lo Verde” di Camporotondo Eneo (CT), un incontro formativo ed educativo sulla tematica “Le mafie, Legalità e Istituzioni“, organizzato dall’Amministrazione comunale, con la collaborazione della comunità scolastica dell’Istituto” Elio Vittorini”. Un evento fortemente voluto dal Prefetto di Catania, S. E. dott.ssa Maria Carmela Librizzi, che, presente insieme a numerose autorità militari e religiose, ha sottolineato, in apertura, l’importanza di “sentire i ragazzi che oggi hanno fatto delle riflessioni significative e fin quando i ragazzi portano avanti queste memorie e questi concetti di legalità, di rispetto, di giustizia, di responsabilità, allora credo che ci sarà speranza per il futuro”. Tra i relatori sono intervenuti Antonino Guglielmino, nipote del poliziotto Giovanni Lizzio, ucciso dalla mafia nel 1992 , Filippo Rapisarda, sindaco di Camporotondo Etneo, Concetto Sciuto, giornalista e scrittore, autore del libro “MA’AFIR, cent’anni di cose nostre” e Giuseppa Centamore, Dirigente scolastica dell’ICS “Elio Vittorini”.

L’importanza della collaborazione tra Istituzioni nella diffusione della legalità tra i giovanissimi

E’ forte la consapevolezza che le Istituzioni hanno il compito di formare i giovani per la società di domani. Ce ne parlano, in video intervista, il sindaco del paese Filippo Rapisarda e l’assessore alla Pubblica Istruzione Alice Sciuto.



La salvaguardia della memoria storica

In occasione del 32° anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, dove venne assassinato, insieme alla sua scorta il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la mattinata di studio è stata imperniata sulla fondamentale valenza del salvaguardare la memoria storica e culturale dei tragici eventi di cui l’organizzazione mafiosa si è fatta artefice nel passato, allo scopo di rendere coscienti e consapevoli le nuove generazioni, nello specifico rappresentate dai giovani studenti, che hanno gremito la platea e hanno arricchito l’incontro interagendo con domande, riflessioni e presentazioni di lavori a tema.

Ma cos’è la mafia? Da dove deriva la parola? Quali sono le origini di questo fenomeno?

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Affinché i buoni auspici di Paolo Borsellino si possano verificare, è necessario sviscerare i punti cardine del fenomeno, non prescindendo assolutamente dalla conoscenza dei fatti che lo hanno generato. Da qui l’importanza degli studi storici e sociologici sulla tematica, sui quali ha argomentato l’autore di “MA’AFIR, cent’anni di cose nostre, Concetto Sciuto, accompagnato dalla coinvolgente chitarra e voce del cantautore Gregorio Lui.

Le foto dell’evento

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