CATANIA – Per ricostruire il “Cutiliscio” dopo l’incendio dell’11 novembre servono 17 milioni di euro. È la cifra necessaria per completare i lavori e riportare la struttura in piena funzione. Al momento, però, questi fondi non ci sono ed è questo il vero nodo: capire chi può metterli e in quali tempi.
Il tema è stato al centro dell’incontro convocato dal sindaco metropolitano Enrico Trantino, insieme al ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, ai senatori catanesi, a una parte della deputazione regionale, provinciale, e ai tecnici dell’ente.
Prima dell’incendio, il progetto di riqualificazione contava su 40 milioni di euro di Cassa Depositi e Prestiti. Dopo i danni, quella somma viene praticamente a mancare. “L’incendio ha richiesto una rideterminazione dell’esigenza finanziaria, quantificata dagli uffici in circa 17 milioni. Dobbiamo comprendere dove attingere questa somma. Per questo abbiamo coinvolto tutta la deputazione catanese, in particolare quella regionale, visto che la finanziaria è alle porte. Certamente la Regione Siciliana ha più agibilità”, ha dichiarato Trantino.
La Regione diventa quindi il primo interlocutore. La Legge di Bilancio non è ancora chiusa e i parlamentari regionali stanno verificando se esistono margini per inserire il finanziamento. “I parlamentari regionali hanno informato gli uffici affinché vengano individuate soluzioni all’interno del plafond regionale, ma parallelamente occorre valutare scenari alternativi sul piano nazionale”, ha spiegato il sindaco metropolitano durante l’incontro straordinario organizzato al Palazzo della Città Metropolitana.
Il ministro Musumeci non ha escluso nessuna ipotesi, ma ha chiarito quanto sia complesso trovare rapidamente una cifra così alta tra ministeri e assessorati. “Dobbiamo valutare, a Roma e Palermo, a quali ministeri e quali assessorati rivolgerci. Diciassette milioni non sono 17mila euro. Abbiamo il dovere di capire, in un bilancio non ancora strutturato, dove poter attingere. Ricordo che il governo Meloni ha dato alla Regione Siciliana quasi 7 miliardi di euro da programmare per varie finalità: chissà che tra le pieghe di questa importante risorsa non possano emergere le somme necessarie per ridare dignità a Le Ciminiere. Immaginare un intervento del Ministero delle Infrastrutture è possibile, ma 20 milioni non mi sembrano una somma facilmente reperibile”.
Il ministro ha anche escluso alcune strade già ipotizzate. “È improponibile anche la strada del Ministero della Cultura”.
Un dettaglio tecnico potrebbe però aumentare la speranza per ottenere alcuni fondi in particole. Dai primi controlli risulta che il complesso sia conforme alla legge 64/74. “Le Ciminiere sono una struttura particolare, conforme alla legge 64/74. Nessuna norma successiva avrebbe potuto modificarne retroattivamente i requisiti”. Questo potrebbe permettere di evitare iter più lunghi e aprire la porta a un possibile intervento della Protezione Civile perché la struttura rientrerebbe tra le opere non assoggettabili alla normativa antisismica.
Il sindaco della Città Metropolitana Enrico Trantino ha annunciato una prospettiva più ampia: “Ho chiesto agli imprenditori che sembrano interessati alla riqualificazione di Piazza dei Martini di immaginare un auditorium fino a 5mila posti, che diventerebbe un anello di collegamento con Le Ciminiere. Finalmente avremmo, per tutto il Meridione, un’area convegnistica in grado di ospitare appuntamenti molto importanti”.



