Lavori in via Sgroppillo: occhio alla crisi delle aziende in zona

Lavori in via Sgroppillo: occhio alla crisi delle aziende in zona

CATANIA – Arriva un campanello d’allarme riguardo ai lavori di via Sgroppillo che da qualche mese hanno creato non pochi problemi logistici agli abitanti della zona ed economici ai commercianti che lì hanno i propri esercizi. Sembra quasi di tornare indietro nel tempo, quando, negli anni novanta, in via Messina a Catania i lavori di rifacimento della strada durarono oltre due anni e le aziende commerciali ed artigianali della zona andarono in crisi.

Imparare dalla storia, si usa dire, ed è quello che sottolinea anche la Confcommercio attraverso i propri esponenti locali.

 “Riteniamo che gli effetti negativi derivanti dall’esecuzione di lavori di pubblica utilità non possano e non debbano gravare in toto sulle attività commerciali, artigianali e dei servizi. Il beneficio sociale e l’utilità dei lavori pubblici, come quelli di via Sgroppillo, sono appannaggio di tutta la collettività mentre il peso sociale ed economico è essenzialmente in capo alle imprese. Non mi pare un esempio di equità e giustizia sociale. Viceversa, proprio per il fatto che il disagio ed il danno economico e patrimoniale sono generati da lavori di pubblica utilità, il costo sociale deve essere condiviso dalla collettività, così come opportunamente sostenuto dall’Assemblea Regionale Siciliana già nel 2001, attraverso interventi economici a sostegno delle singole imprese che vedono crollare i loro volumi d’affari e chiudere battenti” ha dichiarato sulla vicenda il presidente dellAssociazione Commercianti di Catania Giovanni Saguto. 

Esiste in effetti l’art.120 della legge 6/2001, modificata nel 2003, promossa proprio da Confcommercio Catania, che prevede un indennizzo a favore delle imprese. Ma, come accade spesso, le leggi restano carta scritta e non si traducono in interventi concreti.

Sulla questione Francesco Sorbello, vice presidente di Confcommercio Catania, ha aggiunto: “La volontà del Comune di Catania di abbattere i tributi locali per le imprese di via Sgroppillo  è certamente ammirevole e segno di sensibilità, ma non può essere sufficiente. Infatti, il danno economico, ed anche patrimoniale, non può essere ricompensato neanche minimamente con uno sgravio dei tributi locali. Occorre che la legge 6 del 2001, a suo tempo voluta da Confcommercio, sia opportunamente finanziata. Esiste anche un regolamento di esecuzione che determina l’erogazione di un indennizzo in relazione ai volumi d’affari e reddito dichiarati, ma non stati stanziati i soldi. I commercianti di corso Sicilia, che tempo addietro ebbero la strada chiusa per diversi mesi per la realizzazione della metropolitana, videro così rigettata l’istanza di contributo fatta ai sensi della predetta legge per la mancanza dei fondi. La politica regionale deve aprire gli occhi e considerare che il costo sociale ed economico di indispensabili lavori di pubblica utilità non può gravare solo su commercianti ed artigiani e pertanto deve stanziare adeguati fondi per tenere in vita aziende e livelli occupazionali. Per anni abbiamo chiesto che venisse finanziata ma a livello regionale sono ancora sordi. Chiediamo equità e giustizia sociale”.