GRAMMICHELE – Avrebbe lasciato il figlio gravemente disabile, poi morto per il gran caldo, da solo nel suo letto.
Una donna è stata condannata a 6 anni e 8 mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e interdizione legale per la durata della pena, per abbandono pluriaggravato di incapace.
La sentenza è stata emessa dal Gip di Caltagirone con rito abbreviato. Per il giudice il ragazzo sarebbe “morto per ipertermia” a causa della “prolungata esposizione al calore“.
I fatti risalgono alla vigilia di Ferragosto del 2021. Il corpo del ragazzo, “affetto da tetraparesi spastico-distonica e disabilità intellettiva grave“, fu trovato ancora nel letto nella sua casa di Grammichele dai soccorritori chiamati dalla stessa madre.
Quando la donna chiamò i soccorsi, il figlio era già morto da diverse ore. La donna, che si trova in carcere, fu arrestata qualche giorno dopo.
La sua versione non ha mai convinto gli inquirenti. Secondo le motivazioni della sentenza che portarono la donna a giudizio immediato davanti alla Corte di Assise di Catania, il giovane non avrebbe mai potuto provvedere a sé stesso.
L’imputata in sede di interrogatorio ha sostenuto che il figlio sarebbe morto nel sonno, aggiungendo che lei non lo aveva mai abbandonato.
Il pubblico ministero, Samuela Maria Lo Martire, aveva chiesto il massimo della pena – 8 anni di reclusione, con la riduzione per il rito abbreviato mentre il difensore della donna, l’avvocato Gianluca Nobile, aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato (mancando il dolo), o in subordine la derubricazione del fatto come omicidio colposo non trattandosi di abbandono.
La donna è stata condannata anche al risarcimento del danno da quantificarsi in altra sede e al pagamento delle spese per la parte civile.