CATANIA – “È incoraggiante incontrare numerosi giovani medici, infermieri e professionisti sanitari che scelgono di lavorare nel nostro territorio anziché emigrare altrove. Un passo importante per contrastare lo spopolamento della Sicilia“.
Lo ha detto l’arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, questa mattina durante la visita negli ospedali “Santissimo Salvatore” di Paternò e “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.
Una visita alle due strutture, dai Pronto Soccorso ai reparti, per salutare i pazienti ricoverati e incontrare il personale. Tra i camici bianchi, diverse le figure appena assunte.
Arcivescovo di Catania visita ospedale di Paternò e Biancavilla
“Questo fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante perché sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando e dobbiamo fermare questa emorragia“, prosegue.
“Le nuove risorse in queste nostre strutture determinano un duplice vantaggio. Anzitutto, dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette a questi giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola“, aggiunge.
Ad accompagnare l’Arcivescovo, Fra’ Antonio Vitanza, cappellano delle strutture ospedaliere. Ad accoglierlo, il commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, insieme ai direttori sanitari Mario Patanè (Biancavilla) e Sebastiano Raneri (Paternò).
Il saluto in Pediatria
Mons. Renna ha voluto salutare ogni persona ricoverata. Particolarmente festosa, l’accoglienza al reparto di “Pediatria”, dove i piccoli pazienti hanno intonato un canto e sventolato bandierine.
“Sono rimasto profondamente impressionato – ha detto il vescovo – non solo dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è instaurata tra pazienti, personale medico e sanitario, creando un ambiente luminoso sotto ogni aspetto”.
“Credo sia importante essere grati per questo tipo di servizio poiché ai cittadini fa sentire vicino il servizio nazionale di cure e terapie, spronandoci a migliorare costantemente“, conclude.