Cronaca

L’arbitro aggredito a Riposto durante partita Under 17. “Abbiamo perso tutti”

RIPOSTO – Un grave episodio di violenza si è consumato allo stadio Luigi Averna di Torre Archirafi durante un match playoff Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara. Durante i tempi supplementari, un gruppo di giocatori e altre persone ha accerchiato e aggredito l’arbitro a calci e pugni, nonostante l’impianto fosse ufficialmente chiuso al pubblico per inagibilità.

L’arbitro aggredito a Riposto durante partita Under 17

Un video, circolato rapidamente sui social, mostra il direttore di gara mentre tenta di proteggersi, travolto dai colpi, fino all’intervento di un uomo – probabilmente un genitore – che lo ha trascinato fuori dal campo, evitando conseguenze ancora più gravi. I carabinieri, giunti sul posto subito dopo l’aggressione, hanno acquisito le immagini per identificare gli aggressori e ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Sulla vicenda è intervenuta l’Associazione Italiana Arbitri (AIA), sezione di Acireale, che ha espresso piena solidarietà al giovane arbitro, condannando l’aggressione come “un atto di violenza inaudita” che “ci lascia inorriditi e disgustati”. “Questo non è calcio, questo non è sport. Oggi abbiamo perso tutti”, si legge nella nota ufficiale.

Le parole del sindaco

Parole di forte condanna anche da parte del sindaco di Riposto, Davide Vasta: “Condanniamo con fermezza ogni forma di violenza, ma quella perpetrata ai danni di un giovane arbitro è particolarmente odiosa perché avvenuta in un contesto in cui dovrebbe prevalere il sano agonismo. Lo sport dovrebbe essere una festa, ma per colpa di pochi irresponsabili è stato infangato il lavoro onesto di una società che da anni educa i giovani al rispetto e alla competizione sana”.

Il primo cittadino ha inoltre dichiarato di aver contattato personalmente il presidente della Russo Calcio, “una persona perbene, sinceramente addolorata per quanto accaduto, e che non si è mai riconosciuta in comportamenti simili”.

Le indagini proseguono per identificare tutti i responsabili. Intanto, il gesto ha riacceso il dibattito sulla necessità di maggiore tutela per arbitri e ufficiali di gara, soprattutto nei campionati giovanili, dove il calcio dovrebbe essere prima di tutto uno strumento educativo.

Redazione

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