“La voglio fare finita”, si rafforza l’ipotesi del suicidio sull’esplosione in via Garibaldi

CATANIA – È sempre più accreditata l’ipotesi del suicidio da parte di Giuseppe Longo, il 75enne il cui nome compare nella lista delle tre vittime cadute nella deflagrazione, avvenuta martedì scorso alle 19,30, in via Garibaldi 335.

Parliamo di un’esplosione violentissima che ha intontito tutta la città fino ad oggi e nella quale sono caduti anche i due vigili del fuoco Dario Ambiamonte, 40 anni, e Giorgio Grammatico, di 46 e sono rimasti gravemente feriti Marcello Tavormina e Giuseppe Cannavò.

A indirizzare il fiuto degli inquirenti verso la pista del suicidio, è stato il ritrovamento di una lettera nella quale, proprio Longo, dichiarava le proprie intenzioni di farla finita.

Pare che l’anziano soffrisse di problemi psicologici derivanti dal proprio stato di salute, ma soprattutto dal proprio lavoro di venditore di biciclette in netto declino.

Il messaggio, scritto nero su bianco, è stato trovato proprio nel pensionato dove Longo era andato a dormire fino al giorno prima della tragedia.

Torna ancora una volta ad aprirsi, quindi, la ferita intrisa di sangue di innocenti che, due giorni fa, ha squarciato il capoluogo etneo.

E adesso gli inquirenti devono lavorare senza sosta battendo con, maggiori dettagli, tre piste: l’utilizzo improprio di un utensile commesso dai pompieri (uno avrebbe tagliato una porta e, non appena la motosega sarebbe entrata in contatto con la superficie si sarebbe verificata l’esplosione) il suicidio o un evento che non si poteva prevedere.