CATANIA – La seconda Corte d’Appello di Catania ha modificato la sentenza di primo grado dichiarando che “non sussiste l’obbligo di procedere” nei confronti dei poliziotti Rosario Rapisarda, Giovanni Brischetto e Aurelio Paratore, poiché i reati sono estinti per prescrizione.
Tuttavia, la Corte ha condannato gli ultimi due, insieme al dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno in qualità di responsabile civile, al risarcimento dei danni non patrimoniali nei confronti della parte civile, da quantificare in una successiva fase di liquidazione.
Inizialmente, Rapisarda era stato condannato per calunnia in primo grado, mentre Brischetto e Paratore erano stati assolti dall’accusa di lesioni. La sentenza di secondo grado ha confermato le decisioni civili di primo grado riguardanti Rapisarda nei confronti della parte lesa, Paolo Rino Torre, proprietario di un bar ad Acireale, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Lipera.
L’avvocato Lipera ha dichiarato: “La Corte d’Appello ha accolto le impugnazioni del Procuratore Generale, che in aula ha sottolineato la responsabilità di tutti i poliziotti. Nonostante la prescrizione dei fatti, ha chiesto la condanna per le questioni civili, ordinando anche il risarcimento dei danni per i due poliziotti precedentemente assolti in primo grado. Sono soddisfatto della decisione della Corte, che finalmente ha riconosciuto la verità su quanto accaduto nel lontano 2012 nel bar di Acireale a Paolo Rino Torre“.
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