La Sicilia non è una regione per biciclette: pedala meno dell’1% dei cittadini

La Sicilia non è una regione per biciclette: pedala meno dell’1% dei cittadini

CATANIA – La bici ormai in regioni come il Trentino Alto AdigeEmilia Romagna e Veneto, è diventata un mezzo di trasporto di uso quotidiano, pienamente in linea con la media europea, dove questo stile di mobilità interessa l’8% dei cittadini.

Non è lo stesso per la Sicilia, dove meno dell’1% dei cittadini, la utilizza come mezzo di trasporto.

Legambiente A BI CI, in collaborazione con Velolove e Grab+,ha scritto un rapporto sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, che è stato rilanciato oggi da Festambiente Mediterraneo, il festival internazionale di Legambiente che sta animando i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo fino a domenica 17 settembre.

Nel dettaglio viene spiegato che appena lo 0,6% della popolazione usa la bici per coprire il tragitto casa-lavoro, mentre solo 0,1% degli studenti fino a 34 anni pedala da casa a scuola/università.

In questo modo la Sicilia di trova al terzultimo posto della classifica di legambiente, dove si può notare che il Trentino Alto Adige, pedala lo stesso numero di persone di quattro regioni del Mezzogiorno (Campania, Sicilia, Calabria, Puglia).

In Sicilia i cittadini beneficiano ogni anno di un bonus ambientale e sanitario pro-capite pari a 7,28 euro a fronte dei 179,5 euro pro capite dei cittadini del Veneto, dei 190 euro in Trentino Alto Adige e dei 200 euro in Emilia Romagna.

Questo bonus virtuale  è frutto di attività dirette legate al mercato delle bici e di una serie di esternalità positive che spaziano dal risparmio di carburante, alla riduzione di gas serrasmog einquinamento acustico

Anche in questo caso l’inefficienza delle amministrazioni centrali e locali fa precipitare la Sicilia agli ultimi posti in questa inedita e innovativa analisi sul valore economico della bicicletta nel nostro paese presentata da Legambiente – afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Eppure i dati delle altre regioni mostrano che quello della ciclabilità è un’opportunità su cui città e Regioni devono investire con sempre maggior decisione, per i vantaggi che produce da un punto di vista ambientale, sociale, sanitario oltreché economico. Senza calcolare il contribuito straordinario che un diverso stile di mobilità offre alla rigenerazione urbana, alla ridistribuzione dello spazio pubblico, alla sicurezza dello spostamento, all’abbattimento della congestione, dell’inquinamento atmosferico e della rumorosità”.

Per finire Legambiente ha presentato la dichiarazione dei diritti del ciclista Urbano, un documento di diritti fondamentali per i ciclisti.