La mano della Flotilla tesa verso Gaza, la parola ai catanesi – VOX POPULI

La mano della Flotilla tesa verso Gaza, la parola ai catanesi – VOX POPULI

CATANIA – “Se in Occidente si dice ‘prima la guerra, poi la pace‘, in Oriente ‘prima la pace, poi ancora la pace e poi la pace ancora“. È questo il motto di uno dei catanesi “intercettati” questa mattina da NewSicilia per le strade etnee, con l’obiettivo di dire la sua in merito a una questione internazionale che, sopratutto secondo chi ha aderito alla mobilitazione partita dal Porto, coinvolge l’Italia molto più di quello che si pensa.

E proprio in questa giornata di protesta, indetta dalla Cgil e dall’Unione Sindacale di Base (Usb), il grido dei cittadini di Catania si unisce a quello di un intero Paese, pronto a fermarsi – come sottolineano i sindacati – “per dire basta al genocidio, rompere la complicità del nostro governo e chiudere ogni collaborazione economica e militare con Israele”. “Difendere la Flotilla – aggiungono – significa difendere la pace, la libertà, la solidarietà tra i popoli.

Se appare chiaro e inequivocabile l’intento dei manifestanti scesi oggi in piazza, non sono così distanti dalle loro le opinioni emerse ai microfoni di NewSicilia.

Un dato che entra in contrasto con la rinomata natura divisiva dell’argomento, emersa non davanti alle telecamere, ma comunque percepita nei silenzi e nell’indisponibilità a esporsi, in risposta alla richiesta di rilasciare una dichiarazione.

Vox populi a Catania

 

“Oltre 150mila manifestanti in Sicilia”

“Non accettiamo le provocazioni del presidente del Consiglio. Oggi siamo in piazza non per allungare il weekend ma a difesa dei nostri valori costituzionali. Il genocidio a Gaza cessi, si consenta che gli aiuti arrivino. L’Italia riconosca lo Stato di Palestina. No a un’economia di guerra di cui pagherà il prezzo più alto il Mezzogiorno”.

Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, durante la manifestazione a Palermo.

“Grande partecipazione – prosegue Mannino – in tutta la Sicilia: oltre 150 mila manifestanti nelle principali città dell’isola”.

La manifestazione a Palermo

Diverse migliaia le persone, unite nel grido “Free Palestine” che si sono radunate davanti alla stazione centrale di Palermo per prendere parte alla manifestazione.

Non sono passati inosservati, in testa al corteo che sta attraversando il capoluogo siciliano, i clown-giocolieri, travestiti in modo ironico da militari, di tre collettivi: Libera il Cappello, la Murga del genio e Trizze di donne.

“Ci siamo trovati alle scorse manifestazioni e abbiamo deciso di stare insieme perché questo ci aiuta a convogliare la gente e a dare un tocco di colore e di ironia a un contesto molto drammatico “, ha affermato Fabrizio Campo, uno dei giocolieri. Abbiamo scelto l’arte per ridicolizzare la violenza e le armi“.

A Messina bloccato l’accesso al Comune

I manifestanti a Messina hanno bloccato la via Garibaldi sedendosi sulla carreggiata. La gente ha deciso di protestare anche davanti al Municipio in piazza Unione Europea, bloccando l’accesso al Comune.

Gli scatti della mobilitazione a Catania

La manifestazione a Catania