La guerra nella guerra dei pazienti oncologici del Policlinico di Catania: “Struttura inadeguata”

La guerra nella guerra dei pazienti oncologici del Policlinico di Catania: “Struttura inadeguata”

CATANIA – Può il reparto oncologico del Policlinico di Catania, eccellenza medica del nostro territorio, non preoccuparsi di accogliere al meglio i delicati malati oncologici? Il secondo piano del padiglione due, dedicato alle cure di chi è affetto da tumore, è, secondo i malati, la struttura più evanescente di tutto il nosocomio.

Chi come me – spiega Miriam L, paziente oncologica – deve sottoporsi a sedute di chemioterapia è costretto ad affrontare situazioni difficili, anche per l’inadeguatezza della struttura. L’ascensore è sempre guasto, i posti a sedere nelle sale d’attesa o non bastano o sono troppo rigidi, e durante l’estate i condizionatori o non ci sono o sono guasti“.

Questa situazione, già complessa per via delle carenze strutturali, diventa ancora più ardua nonostante la professionalità e l’accoglienza del personale medico. “Noi malati oncologici – continua Miriam – non vogliamo una corsia preferenziale, ma chiediamo solo una maggiore considerazione e una cura manutentiva costante. È assurdo che il reparto oncologico si trovi al secondo piano con gli ascensori perennemente guasti. Non sarebbe più rispettoso spostare il reparto a un piano basso, facilmente accessibile senza fare scale?

È doveroso che gli organi di competenza forniscano risposte nel più breve tempo possibile, perché il rispetto del malato è il fondamento di una società civile e democratica. “L’attesa per accedere a una seduta di chemioterapia è già una prova di forza – conclude Miriam – e quando nella sala d’attesa non ci sono neanche abbastanza sedute, tutto diventa ancora più complicato. Mi chiedo perché, oltre alla malattia, dobbiamo affrontare anche queste difficoltà“.

La testimonianza di Miriam è solo una delle tante voci di chi sta affrontando la propria guerra personale, una lotta contro ostacoli che devono essere superati. Oltre alla professionalità dei medici, è giusto che il percorso di cura sia vissuto nel modo più tranquillo e rispettoso possibile.