Cronaca

“Join Stars 2019”, anche il 41° stormo di Sigonella presente all’esercitazione. Trenta: “Sviluppare efficace capacità di intervento”

CATANIA – Il personale del 41° Stormo di Sigonella dell’Aeronautica Militare si è addestrato nella “Joint Stars 2019”, in scenari tattici complessi. L’esercitazione ha visto il rischieramento in Sardegna di oltre 2mila militari provenienti da tutte le forze armate, 25 tra velivoli ed elicotteri, decine di mezzi terrestri, navali e anfibi.

È terminata, dopo 21 giorni di intense attività, l’esercitazione annuale più importante organizzata e gestita dello Stato Maggiore Difesa denominata “Joint Stars 2019”. Un velivolo P-72A insieme a equipaggi di volo, manutentori e personale logistico del 41° Stormo di Sigonella si sono rischierati dal 10 al 31 maggio all’aeroporto militare di Decimomannu, in provincia di Cagliari.

Gli equipaggi hanno effettuato numerose missioni complesse, sia di giorno che di notte, con altri assetti operativi delle varie forze armate e corpi dello Stato. Le attività erano finalizzate a testate e migliorare il livello interoperabilità dei vari assetti.

Al Distinguished Visitor Day (DVD) di Decimomannu, che ha di fatto sancito il termine dell’esercitazione, hanno partecipato, alla presenza del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, i vertici delle forze armate e della Guardia di Finanza. Il ministro della Difesa ha precisato come per per essere ”sicuri” è necessario vigilare con costanza e essere pronti ad ogni evenienza, e affinché ciò sia possibile è necessario che la Difesa cooperi con le altre amministrazioni e le compagine internazionale: “Abbiamo voluto, in tal modo, conferire alla Joint Stars un carattere spiccatamente inter-agenzia, inteso cioè a testare e a sviluppare una efficace capacità di intervento, anche in un quadro di cooperazione sinergica con altre articolazioni dello Stato”.

​Il 41° Stormo Antisom di Sigonella è dotato di velivoli “P-72A” con i quali garantisce la propria missione primaria che consiste nel contrastare la minaccia navale e nel fornire il servizio di ricerca e soccorso in mare a lungo raggio, mantenendo sotto controllo, a protezione delle principali vie marittime, le unità navali potenzialmente ostili. Inoltre, assicura il controllo del traffico mercantile, nell’ambito delle operazioni contro il terrorismo internazionale e il supporto alle attività volte al controllo dei flussi d’immigrazione clandestina dai quadranti meridionali del Mediterraneo, garantendo la copertura di ampie zone di mare, con l’eventuale localizzazione di profughi in mare e l’allertamento degli organi preposti, compreso un primo intervento Search and Rescue (SAR) in caso di sinistro marittimo o naufragio.

Redazione

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