CATANIA – La quinta sezione del Tribunale civile di Catania, con una sentenza del giudice Giovanni Cariolo, ha condannato il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada a risarcire una donna con 143mila euro per danno biologico. Oltre al rimborso delle spese mediche, dei danni allo scooter e delle spese legali. La vittima è stata assistita dagli avvocati Dario Seminara e Carla Giarratana.
“La donna investita si trovava a terra, mentre il conducente dell’auto che ha tamponato il suo scooter è fuggito immediatamente. Senza fermarsi né darle il tempo di annotare il numero di targa o altri dettagli utili all’identificazione. Inoltre, non vi sono dubbi sulla dinamica dell’incidente“.
Così il Tribunale di Catania condanna il Fondo di Garanzia
L’incidente è avvenuto l’8 luglio 2015, in via Regione Siciliana a San Pietro Clarenza, nel Catanese. Dopo la denuncia contro il pirata della strada, è stato acquisito un video registrato da un commerciante della zona, che ha ripreso l’impatto e il veicolo responsabile. Tuttavia, le immagini non hanno consentito di identificare il conducente, portando all’archiviazione del procedimento penale per mancata individuazione del responsabile.
Successivamente, è stato avviato un giudizio civile contro il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, che ha tentato di opporsi al risarcimento. Il Fondo sosteneva che la donna non avesse dimostrato che il danno fosse stato effettivamente causato da un veicolo non identificato e che non fosse possibile attribuire con certezza la responsabilità dell’incidente all’altro conducente.
La svolta
Tuttavia, una testimonianza decisiva ha confermato che la vittima si trovava a terra, gravemente ferita e impossibilitata a muoversi. Pertanto, il tribunale ha riconosciuto che non poteva essere ritenuta responsabile della mancata identificazione del veicolo investitore, accogliendo la sua richiesta di risarcimento.