CATANIA – Le telecamere di videosorveglianza installate in varie parti del territorio comunale hanno consentito di redarre i primi 56 verbali ai danni dei proprietari dei veicoli utilizzati per commettere attività illecita, mentre sono ancora al vaglio le immagini di altre violazioni che verranno contestate all’esito delle indagini in corso nel confronti degli incivili. Si apprende inoltre che dal 1° novembre scatterà la raccolta porta a porta dei rifiuti nelle zone periferiche dove si registra il maggior numero di violazioni per le incursioni di cittadini di altri Comuni.
Le telecamere di videosorveglianza sono già attive in numerosi punti, ma altri sistemi di riprese video stanno per entrare in funzione per punire gli irriducibili delle violazioni delle norme ambientali. Le azioni di contrasto agli incivili che sfregiano l’ambiente rientrano in un più vasto piano di azione volto a intensificare i controlli sull’illecito conferimento dei rifiuti solidi urbani, sia mediante servizi di appostamento, con agenti della Polizia Municipale in abiti civili, in aree ove sono ancora presenti in cassonetti della nettezza urbana, sia utilizzando le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza. I servizi di appostamento eseguiti negli ultimi 60 giorni hanno consentito di emanare ben 437 verbali ai danni dei trasgressori o per avere smaltito rifiuti speciali sulla strada anziché nelle piattaforme autorizzate. Le attività di controllo espletate nei mesi di agosto e settembre, secondo i report della Polizia Municipale, hanno dato luogo a verbali amministrativi dell’importo complessivo di oltre 72 mila euro, a cui vanno aggiunti i proventi degli altri 56 colti in flagrante dalle telecamere nell’atto di gettare erroneamente i rifiuti, per un totale di oltre 500 verbalizzazioni in solo due mesi di controlli effettuati.
Durante il periodo estivo, la Sezione Polizia Ambientale del corpo di Polizia Municipale ha effettuato 35 controlli su altrettante aree sottoposte a rischio d’incendio, elevando 20 verbali ai danni di quei proprietari che avevano omesso di scerbare i propri lotti, con il rischio di combustione delle sterpaglie.