Inquilini morosi: il calvario dello sfratto

CATANIA – Il ritardo nel pagamento di uno o più canoni di locazione è un argomento, al giorno d’oggi, più che mai attuale che vede come protagonista l’inquilino in una situazione di morosità data, a volte, dall’improvvisa perdita di un lavoro.

Si tratta di un problema di cui potremmo riempire pagine e pagine ma preferiamo limitarci ad una sintesi perché troppo vasto e complesso.

A pagarne le conseguenze è il proprietario che sta dall’altra parte della medaglia in quanto, vede occupato l’immobile acquistato con tanto di sacrifici fino alla convalida dello sfratto definitivo del conduttore.

Questo avviene però in tempi non troppo celeri a causa delle numerose richieste da analizzare da parte del tribunale. Le sentenze, oltre allo sfratto, prevedono il pagamento dell’affitto non corrisposto causando al danno la beffa che tra l’altro spesso dura più di 9 mesi.

Il proprietario infatti non vedrà mai i canoni non corrisposti ma anzi sarà costretto a pagare di tasca sua il decreto ingiuntivo intrapreso contro l’inquilino che a volte lascia la casa con la propria mobilia dentro.

Questo causa al proprietario altre spese quali quelle di svuotamento dell’immobile sempre e solamente dopo lo sta bene del giudice.

Ad approfittarsi della situazione sono i conduttori che avendo a loro favore le lungaggini della legge ed essendo meno abbienti, saltano da un proprietario all’altro ripetendo in maniera ciclica, ai danni del malcapitato di turno, la “truffa”.

Sarebbe bello che si costituisse al Comune un albo degli inquilini morosi in modo da poter essere consultato dai proprietari per non imbattersi in questo calvario.