INGV: l’influenza dell’Etna e le zone a rischio sismico

INGV: l’influenza dell’Etna e le zone a rischio sismico

CATANIA – Torna in Italia l’allarme terremoti e porta con sè la paura di chi vive ogni giorno in un’area ad alto rischio sismico qual è la Sicilia, in particolare la parte Orientale.

La cosa che più preoccupa è la vicinanza dei centri abitati all’Etna, uno dei vulcani più attivi al mondo, in continua attività eruttiva.

Nel corpo dell’articolo vogliamo proporvi alcune foto. Sono state realizzate dal collega Giuliano Rotondi e si riferiscono ai recenti terremoti che hanno sconvolto il centro Italia. Naturalmente ci auguriamo di non doverne mai realizzare di simili nel nostro territorio ma sono utili per far vedere, concretamente, quali disastri può provocare un sisma di fortissima intensità.

unnamed-4

“In realtà – spiega il dott. Salvatore D’Amico dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) l’attività sismica non è direttamente correlata a quella vulcanica. I terremoti in corrispondenza dell’Etna avvengono soprattutto a causa dei movimenti in prossimità delle faglie. Può capitare poi che intervengano anche episodi di vulcanismo a intensificare l’attività sismica o che in qualche modo i due eventi si condizionino reciprocamente, ma non sono strettamente correlati”.

unnamed-3

D’Amico però rassicura: “I terremoti dell’Etna non sono particolarmente forti, in pochi casi risultano dannosi e interessano soprattutto i paesi del versante orientale del vulcano, tra cui Acireale, Giarre, Fleri, Santa Venerina. Tra i più forti ricordiamo quelli del 1865, del 1984, del 1914 e del 2002. Terremoti che si sono sempre limitati a una fascia ristretta e non sono mai arrivati a interessare Catania. Le aree che più ci devono preoccupare sono quella degli iblei e quella del messinese, che già in passato hanno creato grossi problemi, coinvolgendo nel 1693 Ragusa, Siracusa e Catania e distruggendo nel 1908 gran parte della Sicilia nord-orientale”.

unnamed-2

I terremoti non si possono prevedere, si sa, ma si possono e si devono monitorare. Di questo si occupa giornalmente l’INGV. “I controlli non mancano – aggiunge D’Amico –. Continuamente registriamo lievi scosse non percepite. Proprio l’altro giorno ce n’è stata una di magnitudo 2.4 a Ragalna, ma sono scosse assolutamente innocue e normali, semplicemente di assestamento”.