CATANIA – Metropolitana, parcheggi, strade da riqualificare, alloggi, ferrovia e interventi di riqualificazione urbana. Questi i temi che sono stati trattati questa mattina al Palazzo della Regione Siciliana di Catania durante un incontro tecnico dell’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, e gli addetti ai lavori per i programmi riguardanti le infrastrutture della provincia etnea.
Presenti alla riunione i vertici delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, e di Ance, Confindustria, Anas, Rfi e Ferrovia Circumetnea.
Punto focale dell’incontro le opere che entro i prossimi tre anni dovranno andare in cantiere, come la cittadella giudiziaria nell’ex palazzo delle Poste del capoluogo etneo, il porto di Riposto, i parcheggi di interscambio a Catania, Misterbianco, Acireale e Caltagirone, gli interventi sulle SS 192 Catania-Enna, 417 Catania-Gela, 116 Randazzo-Capo d’Orlando, sulla Tangenziale di Catania, sull’autostrada A18 Messina-Catania e sulle arterie provinciali, la riconversione dell’ex ospedale Maurizio Ascoli a uffici della Regione, le prossime tratte della metropolitana di Catania, i lavori sulle tratte ferroviarie nazionali e i contratti di quartiere per gli alloggi.
Il segretario generale Feneal Uil Catania, Nino Potenza, giudica positivo l’incontro, anche se ha qualche richiesta da fare, come il rispetto dei termini entro i quali aprire i cantieri per la realizzazione delle opere.
“L’assessore Falcone ci ha presentato un prospetto delle opere – afferma Potenza – per le quali deve essere aperto il cantiere entro il 2022. Questo è uno degli incontri attraverso i quali si sta cercando di capire, provincia per provincia, quale è la situazione degli appalti in essere, dei progetti che dovrebbero andare in gara e quelle infrastrutture che sono in fase progettuale e che dovrebbero diventare opportunità di lavoro. Abbiamo chiesto la stesura di un protocollo di legalità con gli enti appaltanti e con l’assessorato, in modo da monitorare le opere, attraverso successivi incontri, per capire se ciò che ci ha prospettato l’assessore possa diventare realtà. Io ho chiesto di trovare un cavillo giuridico, perché attivare le risorse e i fondi è una cosa importante, ma lo è altrettanto tenere ciò sul territorio”.
“Diversi appalti sono assegnati ad aziende non locali, che magari utilizzano altre società in subappalto e lavoratori anch’essi non locali. Si deve trovare un sistema, all’interno dei codici degli appalti, per far entrare all’interno degli appalti più imprese e lavoratori locali. Un altro problema è l’assegnazione di appalti ad aziende che dai primi mesi hanno problemi nei pagamenti degli stipendi e in questo senso ho chiesto una maggiore attenzione sulla sostenibilità economica da parte delle società che deve fare questi lavori. Questo incontro è stato positivo e speriamo che i tempi vengano rispettati anche perché si tratta anche di grandi opportunità di lavoro per gli edili catanesi e perché ci sono interventi, come nel Calatino, che devono essere fatti date le carenze che ci sono”.