CATANIA – Ci sono due morti da influenza suina nella provincia etnea. Un uomo e una donna deceduti a distanza di poche ore l’uno dall’altro al Policlinico di Catania.
Dopo Aurora, prima vittima di questa influenza, morta a Palermo a soli sette anni, e Lidia, deceduta per un arresto cardiaco post-influenza a Chiaramonte Gulfi (Ragusa), nel Catanese si contano altre due vittime. Il bilancio di questo virus, dunque, sale a quattro.
La piccola Aurora Filiberto, originaria di Casteldaccia, è morta a soli sette anni all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo. I genitori l’avevano portata nella struttura ospedaliera a causa della febbre alta con cui da qualche giorno stava facendo i conti. Nonostante i farmaci, la temperatura corporea continuava a non abbassarsi. La situazione avrebbe messo in allarme i genitori che hanno ritenuto opportuno affidare la figlia a degli esperti. Pare che al suo arrivo in ospedale però la piccola fosse già morta. Inutili sono stati anche i tentativi di rianimazione.
Anche dietro il decesso di Lidia, la studentessa universitaria 25enne di Chiaramonte Gulfi (Ragusa), ci sarebbero delle conseguenze legate all’influenza. Quest’ultima avrebbe colpito la giovane, prossima alla laurea, insieme alla febbre alta. La tragedia è arrivata con un malore improvviso e l’arresto cardiaco subito dopo. Il personale medico, giunto nell’abitazione dove la ragazza viveva insieme ai genitori, nonostante i tentativi di rianimazione, non ha potuto far altro che accertarne il decesso.
Con i due decessi registrati al Policlinico di via Santa Sofia, le vittime di questa influenza salgono a quattro. Nello specifico, secondo quanto riportato dai colleghi de La Sicilia Web, il primo a perdere la vita – a seguito di tosse, febbre alta e problemi respiratori – è stato Giovanni Di Mauro, 59enne di Valverde. Quest’ultimo era stato prima trasportato al Cannizzaro e successivamente al Policlinico, dove è deceduto.
A perdere la vita alcune ore dopo Giovanni, è stata invece Alfina Greco, 58enne originaria di Valverde ma residente ad Aci Sant’Antonio. Anche quest’ultima è deceduta nello stesso nosocomio di via Santa Sofia.
Entrambi i casi hanno causato allarmismo nella cittadina di Valverde, ma è stato proprio il sindaco Domenico Caggegi a tranquillizzare i residenti e a confermare che nel comune in questione non vi è alcun allarme sanitario in corso.
Il picco di questa influenza, denominata suina, in medicina indicata con il ceppo H1N1, dovrebbe arrivare tra fine gennaio e inizi di febbraio. La situazione preoccupa da Nord a Sud e coinvolge anche la Sicilia.
Si tratta di una influenza altamente contagiosa, che si diffonde facilmente e che viene definita un’affezione respiratoria acuta ad esordio brusco e improvviso.
Le manifestazioni dell’influenza H1N1 sono simili a quelle dell’influenza stagionale. I pazienti presentano sintomi di malattia respiratoria acuta, inclusi almeno due di quelli che vi elenchiamo di seguito:
I bambini più piccoli non sono in grado di descrivere la sintomatologia generale, che in loro si può invece manifestare con irritabilità, pianto, mancanza di appetito. Nel lattante, l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea, e solo eccezionalmente da febbre. La febbre molto alta, insieme agli occhi arrossati, congiuntivite, laringotracheite e bronchite, sono invece caratteristici nei bambini in età prescolare (1-5 anni). Sempre nei più piccoli, i segni di una malattia grave, comprendono apnea, tachipnea, dispnea, cianosi, disidratazione, stato mentale alterato ed estrema irritabilità.
Negli anziani la sintomatologia dell’influenza suina può avere caratteristiche diverse: febbre non elevata, incapacità a mantenere la postura, sonnolenza, incoordinazione motoria e incontinenza di urine e feci. Le altre malattie compresenti nell’anziano possono peggiorare il quadro clinico.
Il decorso dell’influenza suina è di breve durata: dopo 2-4 giorni la febbre scompare, con sudorazione e remissione della sintomatologia. I sintomi respiratori possono persistere anche per un tempo di circa 20 giorni; la persistenza della febbre, invece, deve far sospettare una complicanza. La tosse può durare per 1-3 settimane.
Sì agli antivirali, per curare l’influenza suina, e no agli antibiotici. A detta dei medici, la causa di questo virus sarebbe la scarsa campagna vaccinale e, dunque, le poche persone che si sono sottoposte ai vaccini.
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