Infermiera trovata morta a Catania: i dettagli e il ricordo dei colleghi del Vittorio Emanuele

CATANIA – Sarebbe di I. B. il cadavere rinvenuto la scorsa notte, intorno alle ore 3, nel cortile della sua casa, in via Grotta Magna, a Catania, in una traversa di via Plebiscito, a causa – si presuppone – di un suicidio.

Da una prima ricostruzione, infatti, effettuata dagli inquirenti, la donna – 50enne originaria di Licata – si sarebbe volontariamente uccisa lanciandosi dal balcone della sua casa di proprietà sita al terzo piano. Un lancio nel vuoto, senza pensarci due volte, per finire direttamente sul cortile dell’abitazione.

La donna lavorava ormai da tempo come infermiera all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania e sono proprio i colleghi, contattati dalla nostra redazione, a ricordarla come “una persona a modo, ben voluta da tutti”.

La tragedia sarebbe da ricondurre alla vita di sofferenze a cui la vittima ha dovuto far fronte durante i suoi 50 anni di vita: da piccola la donna sarebbe stata abbandonata dai genitori. Un trauma, questo, che l’infermiera non sarebbe mai riuscita a superare. Ad aggravare la situazione, inoltre, la morte della sorella a causa di una malattia incurabile.

Il dolore di una vita, causato dall’abbandono e dalla scomparsa della sorella, hanno spinto l’infermiera a cadere in un girone da cui non si fa più ritorno: sembrerebbe che la vittima facesse uso di psicofarmaci e che fosse alcolizzata.

Gli agenti della Polizia stanno comunque cercando di ricostruire nel dettaglio la dinamica di quanto accaduto la scorsa notte.