Incontro sindacati e prefetto: urge piano per sicurezza su autobus Amt

Incontro sindacati e prefetto: urge piano per sicurezza su autobus Amt

CATANIA – Si è tenuto stamattina un incontro tra i sindacati autonomi Fast/Confsal e Faisa/Cisal e il Prefetto sulla situazione sicurezza sugli autobus Amt di Catania

In merito a quanto discusso durante la riunione, Giovanni Lo Schiavo e Aldo Moschella hanno dichiarato: “Apprezziamo la disponibilità del Prefetto, tesa alla soluzione del grave problema riguardante le aggressioni che il personale di verifica è soggetto a subire durante l’esercizio delle proprie funzioni. Ma non vi è dubbio che anche il Socio Unico deve fare la sua parte”.

“I sindacati autonomi – continuano Lo Schiavo e Moschella – non sono più disponibili ad accettare il perdurare di tali fatti incresciosi, pena il fatto che in assenza di immediato riscontro attiveremo tutte le iniziative sindacali finalizzate alla soluzione del problema”.

E ancora: “L’Amt e con essa i suoi lavoratori, la stessa cittadinanza, hanno il bisogno e la necessità di poter viaggiare in sicurezza ed in maniera efficiente sui mezzi. Non vi è dubbio che le dimissioni di La Rosa e il vuoto istituzionale che si è venuto a determinare, procurino un grave nocumento alla collettività per il quale il sindaco Bianco deve intervenire con immediatezza”.

“Oggi stesso – concludono i due sindacalisti – formalizzeremo la richiesta di convocazione al Socio Unico affinché possa essere affrontata la questione della Partecipata nella sua interezza. In caso contrario sarà sciopero”. 

Durante l’incontro di stamani, secondo quanto dichiarato da Giuseppe Cottone, sindacalista Fast, “sono state sollevate le problematiche inerenti la sicurezza su quelle linee calde nei fine settimana, parliamo delle linee 726, 733, 522, 523 e Librino Express dove spesso tutte le settimane accadono episodi di violenza all’interno dei bus tra passeggeri e molte volte la gente inveisce anche contro l’autista”.

“Allo stesso tempo – continua Cottone – abbiamo presentato quel disegno di legge che era stato già fatto presente alla Regione per quanto riguarda il riconoscimento dei verificatori per quella figura che è prevista nel nostro contratto cioè quella di agente accertatore o polizia amministrativa”.

“Abbiamo lasciato copia di questo documento. La dottoressa Latino, dal canto suo, ha dichiarato che la Prefettura farà di tutto affinchè tutto quello che compete la Prefettura migliori la sicurezza”.

Anche il Comune di Catania, però, in quanto proprietario dell’azienda di trasporti, “deve fare la sua parte dando il maggior contributo”.

“Andremo a fare nel brevissimo tempo possibile una richiesta di convocazione al Comune tenendo sempre informata la Prefettura dell’evolversi della vicenda”.

Per ragioni di sicurezza, “si è parlato di un’eventuale installazione di un dispositivo, un pulsante o qualcos’altro, nella cabina guida dell’autista che magari in condizioni critiche, invece di telefonare o cercare di rintracciare una volante in giro per la città, possa chiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine”.

Anche Vincenzo Parisi, presidente della commissione comunale al Bilancio, chiede la presenza di soldati dell’esercito italiano sui mezzi dell’Amt per garantire l’incolumità del personale dell’azienda e degli utenti.

“Non si tratta di una esagerazione ma di una seria richiesta a tutti i soggetti interessati dopo aver preso atto che nei luoghi pubblici succede di tutto. Insulti, calci e pugni agli autisti ed ai controllori dell’Amt, da parte di personaggi arroganti che non vogliono pagare il biglietto e che credono che le regole valgano per tutti tranne che per loro, sono episodi che si stanno ripetendo con una continuità preoccupante”.

“Nell’ultimo caso – continua Parisi – l’aggressore, attraverso Facebook, si è pure vantato della sua impresa sottolineando di non volersi giustificare ma adducendo pietose scuse che lasciano il tempo che trovano. Il risultato? Circa 100 ‘like’ e un’ arena mediatica con commenti di ogni tipo”.

“L’azione legale intrapresa dall’Amt e il sit in di stamattina davanti alla Prefettura da parte dei sindacati sono segni importanti di cambiamento rispetto al passato. Per evitare, però, di fare un passo indietro e tornare al punto di prima occorre un provvedimento forte all’interno dei luoghi pubblici particolarmente sensibili dove la prepotenza di certa gente danneggia l’intera collettività. Così dai pronto soccorsi ai mezzi pubblici la presenza di militari armati può essere un ottimo deterrente nei confronti di certi soggetti che non accettano l’autorità e dove le buone maniere sono sinonimo di debolezza. A mali estremi, estremi rimedi e solo così, forse, si potrà mettere fine a Catania a questo far west dove vige la legge del più forte. Se non si pone un freno ora rischiamo di trascendere ulteriormente rischiando, da qui a poco, perfino la tragedia” conclude il presidente della commissione comunale al Bilancio.