CATANIA – Sbucano altre indiscrezioni sul caso Sammartino che sviscerano ancora di più la situazione già critica della politica siciliana ed in particolare catanese. Dalle dichiarazioni di un “pentito” Silvio Corra, è venuto a galla che l‘ormai ex vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino avrebbe partecipato ad un incontro con alcuni esponenti del clan mafioso dei Santapaola.
Il racconto di Silvio Corra
Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia sono state inserite nella ordinanza di custodia cautelare dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando.
Nel racconto Corra ha ricostruito un episodio in cui avrebbe accompagnato Francesco “Colluccio” Santapaola, a casa di Vito Romeo per delle riunioni in cui erano coinvolti anche dei politici. Alla riunione sarebbero stati presenti Rando, un cognato di Romeo e uno sconosciuto. Sconosciuto che secondo la descrizione fisica di Corra corrisponderebbe a quella di Luca Sammartino.
Il legame di Corra con la mafia
Il legame Corra-Cosa Nostra risale al 2004, grazie alla sua parentela con il cognato Angelo Santapaola, già responsabile dell’associazione sino al suo assassinio nel settembre 2007.
Dopo la sua scarcerazione, nel 2013, era diventato uomo di fiducia del reggente dell’epoca, Francesco “Colluccio” Santapaola, e gestiva la cosiddetta “carta delle estorsioni”. Ha iniziato a collaborare con la giustizia il giorno di Ferragosto del 2020, mentre era in libertà.