In attesa della città metropolitana strade etnee sono terra di nessuno

In attesa della città metropolitana strade etnee sono terra di nessuno

CATANIA – Dopo il tragico incidente che è costato la vita ad un’anziana donna domenica scorsa, si riaccendono le polemiche sulla via Carrubbella.

Una strada poco illuminata, con un intenso traffico di giorno ma che di sera vede sfrecciare veicoli ad alta velocità.

La prefettura di Catania ha inserito via Carrubbella nel Decreto Prefettizio n° 45/2006 e successive integrazioni “Individuazione delle strade su cui è possibile utilizzare l’Autovelox senza obbligo di contestazione immediata” proprio per contrastare l’alta velocità.

L’incidente di domenica scorsa è solo l’ultimo cronologicamente, e più grave per esito, di tanti incidenti che hanno visto via Carrubbella come teatro.

Come intervenire per scongiurarne altri? A chi compete l’illuminazione, la posa dei dossi e dei semafori in una via così trafficata?

Via Carrubbella è una delle tante strade dell’hinterland etneo che insiste su più comuni. Una parte di essa è competenza del comune di Gravina di Catania, un’altra di quello di Catania. Nel tratto interessato dall’incidente la competenza delle strade compete a Catania anche se le abitazioni appartengono a Gravina.

In questo rimpallo di responsabilità resta isolata una zona che chiede interventi veloci per mettere in sicurezza gli abitanti.

Tutto l’hinterland etneo è composto da un intricato labirinto di strade, case, terreni che competono a più comuni, come nel caso di via Carrubbella, o come il quartiere di Canalicchio, tanto per fare degli esempi.

Se prima la competenza di queste aree era anche della Provincia, dopo la sua soppressione, in ottemperanza alla legge regionale del 4 agosto 2015, oggi restano “terra di nessuno” in attesa che sia approvata e organizzata la città metropolitana.