Immigrazione, il Siap: “Cattiva gestione, non abbiamo più personale”

CATANIA – Arrivano pesanti come un macigno le accuse del Sindacato italiano appartenenti alla polizia che attraverso un comunicato fa chiarezza sulla propria posizione riguardo alla situazione immigrati. Sottolineate le lacune politiche ed amministrative che stanno condannando la Sicilia a porto migratorio d’Europa e che stanno portando al collasso le forze dell’ordine impegnate nelle operazioni di aiuto ai profughi. In particolare si legge di una “carenza di personale che porta ad una mancanza di prevenzione nel territorio catanese”.

In attesa di risposte ufficiali ecco il comunicato per intero a firma del segretario del Siap di Catania, Tommaso Vendemmia:

In attesa che si decida come amministrare i flussi migranti, ovvero nell’attesa che decidano che rimanga tutto in Sicilia, ora portati non solo dalle navi italiane ma dalle unità di tutti i paesi dell’Europa, che comodamente li depositano nei porti siciliani, la Polizia di Stato continua l’opera di accoglienza nei porti della costa orientale, tra le difficoltà strutturali e spesso personali degli agenti operanti. Rimangono inascoltati gli appelli del Sindacato di Polizia Siap che già in tempi non sospetti aveva dichiarato l’anomala gestione del CARA che da 1500 ospiti si impennò a oltre 4000, così come con l’andar del tempo il progressivo ritiro di tutte le forze aggregate che all’occorrenza furono destinate dal Dipartimento di P.S. per la missione, lasciando alle già esigue forze di Catania della Polizia di Stato, l’onere di provvedere ai mille servizi aggiuntivi. Oggi ci ritroviamo a gestire un flusso chiaramente aumentato di sbarchi che immancabilmente hanno mandato in tilt ogni apparato ordinario di ricezione, spesso, e non è un mistero, molti non sono rintracciabili poiché dopo le procedure di registrazione non sono più reperibili. Non bastano sicuramente le risorse economiche, di uomini, di mezzi come anche il semplice computer. Via via i commissariati sono stati ridotti di uomini per far fronte alle esigenze determinate da una migrazione che aumenta velocemente. L’estate è relativamente breve, e la preoccupazione rimane nelle lungaggini decisionali del nostro apparato amministrativo che oltretutto deve affrontare esigenze di sicurezza determinate dalla corruzione mafiosa e della malavita che in questa città non mancano. Bene i piani innovativi del Questore, ma la sicurezza si fa solo con uomini e mezzi su strada, con e per i cittadini. Il Siap ha già rappresentato al Questore di farsi carico di chiedere più uomini e mezzi e dopo la realizzazione del nuovo piano di controllo del territorio, che limita i carabinieri in una ristretta zona della città adatta alle forze immesse in campo, non vorremmo che i poliziotti siano ancora chiamati a rinunciare alle proprie ferie e lavorare oltre i normali turni di servizio per mantenere un apparato che con le esigenze dell’immigrazione ha di fatto ridotto il potenziale di prevenzione nel Catanese”.