CATANIA – Il Ministro della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci, in visita al Porto di Catania, ha criticato la posizione del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari, definendola “particolarmente estremista“. Ha ribadito la resistenza del governo italiano nei confronti della direttiva Bolkestein, sottolineando la necessità di salvaguardare gli imprenditori che hanno investito nelle strutture costiere. Musumeci ha spiegato che molte coste in Italia sono ancora libere e che è ingiusto interrompere gli investimenti di decine di migliaia di operatori senza offrire a loro la possibilità di ammortizzare i costi sostenuti.
Durante la visita al porto, Musumeci ha espresso particolare apprezzamento per l’attività del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, e nell’incontro con il presidente Adsp ha ricevuto tutte le informazioni sulla situazione delle infrastrutture portuali, inclusa la riparazione della darsena traghetti e l’inizio dei lavori per il rifacimento della diga del molo di Levante.
In tema di siccità, il ministro ha criticato la mancanza di interventi tempestivi e ha ricordato il provvedimento che ha lanciato nel 2020, quando era presidente della Regione Siciliana, che prevedeva contributi a fondo perduto per la realizzazione di laghetti aziendali. Ha poi ricordato l’istituzione della Cabina di regia sulla crisi idrica da parte del Governo Meloni, a cui la Sicilia ha potuto presentare 50 opere idrauliche da realizzare. “Stiamo cercando i fondi, ma è chiaro che ci vorrà tempo – ha ammesso il ministro Musumeci da Catania – nel frattempo come protezione civile abbiamo stanziato 20 milioni di euro per aiutare la Sicilia fronteggiare l’emergenza per la zootecnica e nelle città“.
Catania deve tornare ad avere un ruolo centrale nell’economia del mare, per questo il ministro ha espresso fiducia nel potenziale di Catania e sulla possibilità che la città possa riappropriarsi della sua tradizione marinara, attraverso infrastrutture adeguate. Ha menzionato il contributo dell’economia del mare, che conta 250 mila imprese, soprattutto nel Sud Italia, con quasi un milione di addetti e un valore sul PIL del 9%. Il rilancio di Catania partirà anche dalla croci eristica. Nel 2024, il porto di Catania prevede l’arrivo di oltre 100 navi e 200 mila crocieristi, segnando un’importante crescita del settore. Tra le novità, il ritorno della “Disney Dream” dopo nove anni, con 3800 turisti a bordo. Il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina ha presentato durante la visita del Ministro Nello Musumeci i piani futuri per i porti della Sicilia orientale, inclusi il nuovo piano regolatore del porto di Catania e i lavori per la diga foranea. Ha ricordato inoltre che Catania ospiterà il Cruise Day 2025, fatto che “certifica” la reputazione del porto crocieristico di Catania.