Il futuro della Circumetnea attraverso la metropolitana e gli investimenti

Il futuro della Circumetnea attraverso la metropolitana e gli investimenti

CATANIA – La Ferrovia Circumetnea è come ben sappiamo un pezzo di storia di Catania e di buona parte della provincia. Anch’essa, come gli altri organi storici di tutta Italia, si mostra sempre aperta alle innovazioni sia tecnologiche che strutturali, specialmente nei prossimi mesi, quando verranno aperte due nuove tratte della metropolitana, Galatea-Stesicoro e Borgo-Nesima. A questo proposito abbiamo intervistato il direttore generale della Ferrovia Circumetnea, l’ing. Alessandro Di Graziano.

Direttore, come procedono i lavori per la realizzazione delle nuove tratte?

“Facciamo prima di tutto una precisazione fondamentale. La città aspetta da tantissimo tempo di avere una metropolitana adeguata e funzionale e per questo ci teniamo a rispettare le scadenze che ci siamo prefissati, ovvero quelle di consegnare la Galatea-Stesicoro il prossimo mese e la Borgo-Nesima a febbraio del prossimo anno, e a far coincidere il giorno dell’inaugurazione con quello della messa in esercizio. Purtroppo una serie di eventi ne hanno condizionato lo sviluppo. Tutti conoscono benissimo la vicenda Tecinis e non è da trascurare nemmeno la vicenda relativa al Nodo Fastweb, che fino allo scorso anno tagliava in due parti tratta Galatea-Stesicoro. Così abbiamo provveduto alla sistemazione e abbiamo realizzato i binari nel tratto che va dalla caserma della polizia di via Africa fino alla futura stazione Giovanni XXIII. Le stazioni sono in fase di ultimazione: per Giovanni XXIII e Stesicoro si sta terminando la rifinitura e la pavimentazione, per la stazione Milo realizzaeremo un collegamento con la cittadella universitaria tramite bus navetta, la stazione S.Nullo, che sorgerà sulla circonvallazione, dovrà essere integrata meglio con il quartiere, pieno tra l’altro di strade senza sbocco, mentre le stazioni Cibali e Nesima, che sorgeranno sotto le corrispondenti fermate in superficie, sono più indietro con i lavori. Abbiamo lavorato oltre che sull’aspetto tecnico anche su quello riguardante le opere civili, ovvero la riqualificazione di piazza Giovanni XXIII con le nuove aiuole, la sistemazione degli ascensori e delle scale mobili e del decoro dei luoghi nella loro interezza. Riguardo agli ascensori tengo a precisare che a breve sarà pubblicato il bando relativo alla sistemazione di quelle delle stazioni già esistenti che non funzionano da tantissimi anni”.

Come si alterneranno le corse verso Stesciro e verso Porto e quale sarà la loro frequenza, anche nell’ottica della prosecuzione dell’esercizio fino alle ore notturne?

“Inizialmente le corse saranno solo in direzione Stesicoro, mentre in seguito si alterneranno con quelle verso Porto con la soppressione definitiva della fermata F.S., data la vicinanza della stazione Giovanni XXIII. Per quest’ultima fermata abbiamo lasciato il tornello aperto anche a causa della strettoria e per evitare che chi entra si scontra con chi esce. Quando entrerà in funzione la metropolitana costiera, il cosiddetto Nodo Catania, la nostratta Galatea-Porto sarà definitivamente soppressa. Per la frequenza delle corse e l’eventuale estensione dell’esercizio fino alle ore notturne, valuteremo in base alla mole di passeggeri che avremo in tutte le ore della giornata, ma sono sicuro che con l’arrivo delle nuove tratte il numero di passeggeri aumenterà in modo esponenziale”.

Come procedono i progetti per l’apertura delle prossime tratte?

“I lavori per la tratta Nesima-Monte Po procedono spediti e la messa in esercizio avverrà entro il 2018, mentre per la tratta Stesicoro-Aeroporto i lavori dovrebbero con ogni probabilità partire entro il 2017 con la galleria che, come già avvenuto per la Nesima-Monte Po, sarà scavata con una talpa in notevole profondità e questo non creerà problemi riguardo agli scavi nella parte antica di Catania. Per la tratta in questione noi ci occuperemo solo delle opere civili, mentre la parte tecnica sarà di competenza della ditta che la realizzerà. Siamo in attesa di un finanziamento da parte dell’Unione Europea di 400 milioni di euro riguardo anche alla realizzazione delle altre tratte che abbiamo in progetto”.

Quali sono i possibili scenari futuri della Fce, riguardo al servizio in superficie e alla gestione delle stazioni ricadenti nelle piccole frazioni?

“Il servizio di superficie è fondamentale come la metropolitana e anch’esso ha bisogno di rinnovarsi ed essere adeguato alle esigenze del pubblico. Come la maggior parte di tutti voi avrà visto abbiamo acquistato le nuove vetture denominate Vulcano, e ciò grazie a finanziamenti dell’Unione Europea, che ci hanno permesso di acquistarne quattro. Siamo in attesa di vederne arrivare altre tre e ciò grazie al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e aumenterà il parco vetture anche per la metro. Devo sottolineare come l’intero percorso della Circumetnea sia articolato in un certo modo, in quanto nella tratta Catania Borgo-Randazzo c’è una mole di traffico di passeggeri davvero impressionante, mentre la tratta Randazzo-Riposto è più di interesse turistico. Abbiamo promosso iniziative come il Treno dei vini dell’Etna e l’arrivo delle nuove vetture dimostra come teniamo a offrire ai turisti un servizio davvero efficiente. Riguardo alle piccole stazioni, per le quali la fermata viene effettuata solo su espressa richiesta dei viaggiatori, citando come esempio quella di Lago Gurrida, è fondamentale come le istituzioni contribuiscano a valorizzare il territorio. La rapidità del servizio va di pari passo con il numero di fermate che vengono effettuate su una determinata tratta. In futuro abbiamo in progetto l’estensione della metropolitana fino a Paternò, con la dismissione dell’equivalente tratta in superficie e la nuova officina a Paternò”.

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