CATANIA – Continua oggi il nostro reportage sulla III municipalità. Ieri vi abbiamo parlato del parco Falcone e di piazza Abramo Lincoln, oggi parleremo invece di altri tre luoghi simbolo della circoscrizione, ovvero la zona di piazza Aldo Moro, comunemente detta Vulcania perché li ha luogo un vecchio centro commerciale che quando fu aperto portava questo nome, la via Roberto Giuffrida Castorina, che in questi anni si è sviluppata solo a nord del centro commerciale, ma che in realtà continuerebbe anche oltre e vedremo perché, e infine il Tondo Gioeni, ricadente quasi tutto in questa circoscrizione, se si escludesse la strada che costeggia il sovrastante e omonimo parco, via Albertone, che fa parte della II municipalità.
Vulcania è un grosso centro commerciale, nato nella seconda metà degli anni 80, rimasto pienamente operativo fino al 2001, anno in cui chiuse definitivamente i battenti. Se si eccettuano gli edifici della municipalità che li hanno sempre avuto sede, una vecchia sala giochi, che poi chiuse anch’essa i battenti, e una piscina, tuttora attiva, esso cadde nell’oblio e fu abbandonato per un decina d’anni. Facendo un sopralluogo della zona, che comprende anche la sottostante piazza Aldo Moro, si notano notevoli miglioramenti rispetto a 5-6 anni fa, con il parco molto frequentato, il campo da basket ristrutturato un anno fa, la bambinopoli sempre più funzionale, la vasta area sgambatoio per cani ben trattata dai cittadini. All’interno della struttura che ospitava il centro commerciale vi sono stati negli ultimi anni notevoli miglioramenti, con l’apertura di una nuova sala giochi nel lato nord che è andata a compensare la chiusura della precedente, l’apertura di un panificio e il rifacimento degli scalini in diverse parti. A ciò, però, si aggiunge qualche mattonella andata fuori posto in molte parti di esso, il che non facilita il transito delle persone, qualche crepa nei tetti che spesso diventa luogo di residenza anche notturna della colombe e la presenza di malviventi, con entrate abusive delle loro auto. La via Roberto Giuffrida Castorina è, come abbiamo già detto, la strada che percorre il lato nord del centro commerciale, ma in realtà, secondo i progetti urbanistici, dovrebbe incrociare la fine di via Torino e proseguire sottopassando lo svincolo a quadrifoglio di via Vincenzo Giuffrida costruito nei primi anni 70, arrivare allo slargo prospiciente l’istituto dei Salesiani, sovrapassare quest’ultimo e arrivare fino a via Vagliasindi, alla fine della quale si trova uno slargo chiamato via Francesco Verrotti, che nelle intenzioni doveva essere il tratto finale di Castorina. L’area, piena di verde abbandonato, è divisa in due parti da un altissimo terrapieno e la parte a nord termina in una grotta verde che sembra non spuntare, mentre la parte sud è fino a un certo punto pianeggiante e improvvisamente cade a strapiombo sotto lo svincolo. In quest’area sono presenti diversi oggetti abbandonati, piantagioni selvagge di fichi d’India ed è adibita per buona parte a parcheggio delle auto dei residenti del grande complesso che da su via V. Giuffrida e spesso diventa meta ambita da vagabondi e tossici. I primi progetti per bonificarla e fare di essa il proseguo di via Castorina risalgono al 1989, anno in cui morì un barbone che li vi aveva costruito una casetta in legno. Infine il Tondo Gioeni, a tre anni dall’abbattimento del ponte, presenta ogni giorno condizioni di traffico intense e, nella parte nord, si trova ancora sprovvisto di ringhiera nel tratto in cui terminava il cavalcavia. Tutto questo in condizioni di maltempo provoca la cascata dell’acqua piovana sulla strada.
[envira-gallery id=”269316″]
Sentendo il parere di alcuni cittadini si nota il forte disappunto per le condizioni di degrado in cui versa, almeno per chi guarda dall’esterno, il vecchio centro commerciale e per come il resto della zona non ha un adeguato controllo. Enzo, barman, si professa poco speranzoso riguardo al futuro della zona, ma è assolutamente favorevole a un’eventuale riqualificazione dell’area su cui dovrebbe proseguire la via Castorina. Franco e Caterina, una coppia non residente in zona, ma trovatasi li di passaggio, parla di come il vecchio centro commerciale versi in condizioni pietose e di come l’eventuale apertura della via Castorina potrebbe essere di grande utilità al traffico veicolare della circonvallazione, che di ridurrebbe notevolmente. Hanno anche puntualizzato come il verde abbandonato a se stesso è un peccato per l’ambiente e come l’area andrebbe corredata, una volta asfaltata, con un ampio e funzionale parcheggio.
Salvatore Rapisarda, presidente della III municipalità, sempre molto cordiale e disponibile ha fatto, in modo dettagliato e specifico, il punto della situazione: “L’area dell’ex centro commerciale Vulcania non è affatto in condizioni di degrado, in quanto negli ultimi 5 anni è stata per buona parte riqualificata, grazie soprattutto agli ottimi accordi avuti con i privati. La gente crede erroneamente che sia di proprietà del comune, ma in realtà così è solo la parte sud, ovvero il parco, che negli ultimi anniè stato rimodernato con le panchine all’interno della bambinopoli, il restyling del campo di basket, nel quale organizzeremo presto dei tornei, l’area sgambatoio per cani è molto grande e funzionante grazie al binomio amministrazione-cittadini e la potatura degli alberi è stata effettuata per intero. Stiamo, inoltre, coinvolgendo l’assessore al Decoro Urbano Salvo Di Salvo per il flatting della staccionata che abbiamo costruito nel parco, mentre riguardo alla rottura di alcune mattonelle interveniamo periodicamente per la sistemazione, cosa che abbiamo fatto per le scalinate. La parte nord, se si eccettuano i nostri uffici, appartiene ai privati e le cose stanno andando a gonfie vele, in quanto tutti gli uffici qui presenti funzionano perfettamente, mentre per quanto riguarda l’area dell’ex centro commerciale, che andrebbe comunque riqualificata, è penalizzata di suo in quanto parecchio interrata e le 60 botteghe al suo interno hanno 40 proprietari. Ogni volta che abbiamo cercato di trovare un accordo, loro hanno sempre pensato ai loro affari. Per quanto riguarda il rifacimento di via Castorina, esso è compreso nel cosiddetto Nodo Gioeni, in quanto servirebbe e non poco a ridurre del 15-20 % il traffico presente in circonvallazione. Il primo step di questi lavori è il rifacimento del muro del Tondo Gioeni, con l’eliminazione del problema della cascata in caso di maltempo, la sistemazione della ringhiera nel tratto in cui terminava il ponte e la possibile costruzione di un’ampia terrazza panoramica con vista su via Etnea. Le condizioni del traffico li sono rimaste bene o male quelle che vi erano fino a quando c’era il ponte. Con il rifacimento di via Castorina, ripeto, il problema si attenuerebbe e non poco. Infine, il terzo step riguarda la costruzione di un sovrappasso all’altezza del santuario Madonna di Lourdes sullo stile di quelli costruiti sulla circonvallazione di Palermo, con ascensori accanto alle scale. I primi due step hanno ricevuto già i finanziamenti della Protezione Civile, così come accadde per l’abbattimento del ponte, manca solo il bando per la gara d’appalto, che uscirà a giorni. Riguardo via Castorina aggiungo che sono già partiti gli espropri, in quanto l’area apparteneva sia alla Vima, la società che costruì Vulcania, sia a famiglie di discendenza baronale. Purtroppo il modernismo disordinato e speculativo degli anni 60/70 rese la nostra circonvallazione una strada ad alta velocità e stop improvviso, mentre gli interventi che devono al più presto avvenire mirano a renderla definitivamente una strada cittadina a tutti gli effetti”.