Il caso dell’incidente di Gravina, così Giuseppe Arena ha perso la vita in una via interdetta al traffico

Il caso dell’incidente di Gravina, così Giuseppe Arena ha perso la vita in una via interdetta al traffico

GRAVINA DI CATANIA – Era interdetta al traffico (eccetto residenti), la via teatro dell’incidente mortale avvenuto alle prime luci dell’alba di ieri. Il sinistro, verificatosi in via Aldo Moro, in territorio di Gravina di Catania, ha visto perdere la vita a Giuseppe Arena, 49 anni, residente a Mascalucia (Catania).

La vittima viaggiava a bordo di un Honda Sh 300 quando, intorno alle 5 del mattino di domenica 11 dicembre, avrebbe imboccato la via incriminata provenendo da via Fasano.

L’ordinanza del Sindaco

Soltanto 48 ore prima, ed esattamente venerdì 9 dicembre, con una ordinanza (la n° 178), il Sindaco di Gravina di CataniaMassimiliano Giammusso – aveva disposto la chiusura al traffico veicolare sino al 19 dicembre prossimo, per lavori in corso. Agli organi di stampa era stato diffuso un comunicato in cui veniva così spiegato: “Questa mattina si è registrato un cedimento del manto stradale in via Aldo Moro, a Fasano. Il cedimento si è avuto nel tratto tra via Fasano e via Simili. Dopo la segnalazione sul posto è intervenuta la polizia municipale di Gravina di Catania che ha interdetto il traffico nella suddetta area. La zona interessata dal crollo è stata transennata. Nei prossimi giorni verranno effettuati degli studi geologici nel tratto interessato per approfondire le cause del cedimento“. La nota veniva correlata da una foto che vi alleghiamo di seguito.

Fonte foto Comune Gravina di Catania

Le testimonianze e la ricostruzione del sinistro

Presentatici sul posto abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni residenti della zona e di chi, subito dopo l’incidente (di cui tra poco vi spiegheremo una prima ricostruzione), ha soccorso Giuseppe Arena allertando i sanitari del 118. Quest’ultimi, intervenuti sul posto, hanno provato a rianimare e trarre in salvo l’uomo per diversi minuti, senza riuscire però nel loro intento. A causa delle gravi ferite riportate – la vittima avrebbe infatti sbattuto violentemente la testa su di una macchina in sosta nella via in questione – per il 49enne non ci sarebbe stato nulla da fare.

Arena, come vi dicevamo poc’anzi, ha imboccato via Aldo Moro provenendo da via Fasano. Sia “all’entrata” che “all’uscita” della via dovevano trovarsi le transenne in cui si avvertivano i conducenti dei mezzi che la strada era accessibile soltanto per i residenti della via. Il “dovevano trovarsi” utilizzato non è un caso: testimoni, infatti, ci hanno confermato che al momento dell’incidente la transenna “all’entrata” da via Aldo Moro – per chi proveniva appunto da via Fasano – era posta lateralmente e a terra. Rotta del pezzo di ferro che la sostiene.

L’accesso in via Aldo Moro da via Fasano

La notte di sabato, e dunque alcune ore prima dal tragico incidente, il maltempo si era abbattuto su Catania. Pioggia e forte vento l’hanno fatta da padrone durante la serata/nottata, tanto che – da una prima ipotesi – la transenna potrebbe essere finita a terra, lateralmente alla strada, rompendosi e dunque non segnalando più l’interdizione alla viabilità (eccetto sempre residenti). Di conseguenza, Arena, alle prime luci dell’alba, non avrebbe avuto modo di vedere la transenna in questione, imboccando la strada e ritrovandosi nel manto ceduto diversi centimetri, per poi perdere il controllo dello scooter e finire contro l’auto parcheggiata lungo la via e morendo poco dopo.

 

Alcuni testimoni della zona avrebbero addossato la negligenza a chi avrebbe posto le transenne, e cioè la ditta esterna incaricata dal Comune per compiere i lavori. Il perché sarebbe da ricondurre al fatto che di solito, quando vengono poste transenne in ferro in strada, nella parte sottostante vengono messi sacchi in plastica con all’interno materiale “pesante” che proprio in casi eventuali di maltempo, e dunque forte vento, impediscono alle transenne di cadere e “sparire” alla vista di chi guida un mezzo.

La risposta del Comune di Gravina di Catania

Per buona deontologia abbiamo ovviamente sentito anche il Comune di Gravina di Catania. Telefonicamente abbiamo raggiunto il Sindaco Massimiliano Giammusso che, in tempi celeri e nella massima disponibilità, ci ha così risposto: “Due giorni prima dell’incidente avevamo emanato apposita ordinanza in cui veniva specificato che la strada sarebbe stata interessata da alcuni lavori. La ditta aveva posto le transenne, non due ma ben quattro (di cui due proprio nell’area interessata dal manto stradale dissestato), proprio per segnalare il cantiere.

Ci tengo a sottolineare che siamo vicini ai familiari della vittima e che ad oggi l’unica certezza è che si piange un padre di famiglia“.

Se il primo cittadino precisa che il cordoglio ai familiari di Arena sia l’unica certezza è perché di dubbi, su quanto accaduto, ce ne sono molti.

Il perché la transenna posta all’imbocco di via Aldo Moro – provenendo da Fasano – si trovasse a terra, non lo sappiamo. Non abbiamo elementi utili a confermare cosa e chi abbia posto l’avviso in quelle condizioni. I rilievi sono in mano agli uomini dell’Arma e come Autorità non posso che affidarmi alle indagini degli inquirenti. Non è certo – continua il Sindaco – se ad abbattere la transenna siano state le avverse condizioni meteorologiche delle ore prima la tragedia o se qualcuno le abbia spostate.

Purtroppo bisogna anche dire che probabilmente il veicolo andava a velocità sostenuta e, se venisse confermato, purtroppo anche senza casco. Non ero stato informato che la transenna addirittura fosse rotta alla base, dubito dunque che possa essere stato il maltempo a romperla, sembra più plausibile l’ipotesi che sia stata travolta da qualcuno e spezzata con l’impatto. Parliamo ovviamente sempre di ipotesi che potrebbero purtroppo essere state le prime cause dell’incidente. Attendiamo comunque ulteriori conferme dalle Autorità“.

L’ultimo saluto a Giuseppe Arena

Giuseppe Arena lascia due figli, Paolo e Mario, travolti dal dolore per la perdita del loro genitore. Un padre di famiglia che molti ricordano per i suoi modi di fare: buono, generoso, sorridente. Un uomo che lascia nella disperazione i tanti che lo conoscevano e che appresa la notizia sono rimasti sgomenti.

L’ultimo saluto a “Pippo“, così era conosciuto da tutti, sarà dato oggi pomeriggio alle 16 nella Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore alla Barriera, in via del Bosco.