I minori immigrati dal Palaspedini in Centro accoglienza di Mascalucia

CATANIA – La Madonnina di Mascalucia è il primo Centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di primo livello, privato, riconosciuto dalla Regione siciliana con decreto regionale del 15 ottobre 2014. In fase organizzativa, dopo colloqui con i responsabili dell’assessorato regionale, della prefettura e del comune di Catania, il centro, già mercoledì mattina, potrà accogliere i minori che sono attualmente ospiti del Palaspedini.

Il presidente dell’associazione che gestisce la struttura, la dott.ssa Francesca Indelicato, ha accolto le richieste che sono giunte dalla prefettura e dalle istituzioni regionali e comunali e dal mondo della politica, conosciute le condizioni in cui sono costretti i giovani che da quasi un mese vivono nel palasport catanese. Ancora qualche giorno dunque, per gli ultimi preparativi, e La Madonnina potrà accogliere i suoi primi ospiti.

La Madonnina si trova a Mascalucia in via del Bosco numero 205. La struttura, di recente ristrutturazione era stata prima pensata per diventare un polo sanitario, poi un albergo, recentemente la proprietà ha deciso invece di farne un luogo dedicato ai minori che si ritrovano soli in Italia dopo un lungo viaggio in mare e che hanno bisogno di un’assistenza che vada oltre la semplice accoglienza, ma che curi anche gli aspetti formativi ed educativi, oltre a quelli legali.

In totale la struttura, che sorge su un terreno di 12mila metri quadrati, può accogliere fino a 60 ospiti, in stanze singole, doppie e quadruple, tutte con bagno personale. Inoltre è dotata di spazi, interni ed esterni, per vivere una vita quanto più normale possibile; tutto con un rapporto quotidiano con personale specializzato.

Secondo le normative vigenti i centri di accoglienza di primo livello, possono ospitare i minori per un massimo di tre mesi; in questo periodo, all’interno della struttura verranno attivate tutte le procedure per le richieste di diritto d’asilo, di ricongiungimento familiare, la dove se ne verifichino gli estremi, etc… Il tutto rispettando i singoli individui, per questo i giovani potranno seguire corsi di alfabetizzazione, corsi professionalizzanti partecipando attivamente alla vita sociale del territorio.