I camici bianchi incrociano le braccia per uno sciopero generale: garantite solo le urgenze

SICILIA – Lotta ai tagli e all’indifferenza del governo nei confronti dei problemi della sanità: questa mattina il mondo degli ospedali e dei medici non garantirà il servizio al 100% ma solo in caso di emergenza.

I camici bianchi, infatti, hanno deciso di protestare contro il governo, che sembra non interessarsi alle difficoltà del settore. Uno sciopero nazionale che potrebbe causare diversi disagi all’utenza. 

Molte visite potrebbero non essere effettuate, così come gli interventi chirurgici e l’assistenza. L’unica eccezione sarà fatta, appunto, per i casi di emergenza. In tutta Italia si prevede che salteranno circa 2 milioni di visite ed esami di vario genere.

Anche a Catania, come in tutta la Sicilia, la protesta sarà massiccia, a cominciare dall’ospedale Garibaldi. Queste le ragioni principali della manifestazione:

  • Legge Europea sull’orario di lavoro; ulteriore ampliamento pianta organica e rete ospedaliera emergendo la mancata copertura di servizi attualmente in essere e non più erogabili;
  • responsabilità professionale, medicina difensiva e problemi assicurativi;
  • rinnovo contrattuale fermo al 2009. 

Questa mattina, infatti, l’Ordine dei Medici di Catania si è riunito per discutere della situazione. Al di là della riforma Lorenzin e dei tagli, la critica viene mossa anche contro il governo siciliano.

“La Regione dovrebbe organizzarsi per quello che le compete senza creare sperperi di denaro“, tuona il presidente dell’Ordine Massimo Buscema.

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Quella del medico, però, afferma Buscema, è una professione che pensa prima di tutto al paziente. Nonostante i disagi, gli interventi urgenti saranno effettuati ugualmente.

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