Gravina di Catania, il caso dell’impianto di una stazione radio base altamente potenziata

Gravina di Catania, il caso dell’impianto di una stazione radio base altamente potenziata

CATANIA – Parliamo ancora di 5G e inquinamento elettromagnetico e lo facciamo in nome della “Rete Italia Senza elettrosmog-stop 5G” e “Sicilia Senza Elettrosmog” attive su tutto il territorio nazionale con i suoi comitati locali.

Il Comitato Vulcania Ambiente (Catania) si esprime sulla questione e lo fa attraverso un comunicato che riportiamo di seguito.

A Gravina di Catania, in pieno centro urbano, è stata appena impiantata una stazione radio base altamente potenziata che contempla G2, G3, G4, G5 NR operante in banda 700 MHz e G5 sperimentale operante in banda 3700MHz.

Il fatto ha scatenato la protesta dei residenti che denunciano la mancanza di un piano delle SRB.

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Dichiarazione e intervento di una residente della zona (Ing. Milazzo)

La stazione sorge precisamente sul tetto di un immobile sito in via Gramsci 148, a ridosso delle abitazioni civili circostanti, con antenne rivolte proprio in direzione delle predette abitazioni, con immissioni di campo elettromagnetico superiori al 70% del valore stabilito dalla normativa in vigore, come dichiarato dall’ARPA nel proprio parere tecnico-previsionale rilasciato nel dicembre 2021. I confinanti del predetto immobile, già nel mese di agosto, accortisi dell’inizio dei lavori, hanno presentato richiesta copia atti e segnalazione al Comune di Catania, all’Arpa, al Genio Civile, alla Sovrintendenza ed all’ASP, affinché si attivassero per evitare che venisse installata una stazione radio base altamente nociva per la salute pubblica, stante che la stessa è in zona densamente urbanizzata ed a ridosso delle abitazioni, in area già interessata da altri impianti, chiedendo di intervenire con azioni cautelative nel rispetto del principio di precauzione applicato dall’OMS.

Contestualmente è stata avanzata richiesta di copia atti delle autorizzazioni rilasciate e del progetto presentato dalla società di telecomunicazioni: solamente l’ARPA ed il Genio Civile hanno permesso l’accesso ad alcuni documenti, mentre il Comune di Gravina di Catania ha negato qualsiasi tipo di accesso, trincerandosi dietro una presunta motivata opposizione di ILIAD. Peccato che nell’opposizione di ILIAD, per come peraltro riportato dalla nota del 15 settembre 2022 a firma di Gambera, responsabile servizio tributi patrimonio e sviluppo economico del Comune di Gravina, si legga ‘la documentazione relativa allo sviluppo della rete di Iliad Italia include informazioni sensibili sotto il profilo commerciale ed industriale, nonché informazioni riservate sotto il profilo della tutela e protezione dei dati personali’, a conferma che la predetta società ha posto il veto solo alla comunicazione di informazioni sensibili”.

L’ing. Milazzo, abitante a ridosso dell’impianto, ha potuto confrontarsi col Sindaco M. Giammusso che non ha inteso prendere posizione nel merito, dichiarando semplicemente che il Comune non ha alcun potere. Proprio l’ente locale però ha il dovere di vigilare sul proprio territorio a tutela dei cittadini nonché esaminare la documentazione che viene prodotta. Pare che il Comune di Gravina di Catania, ad oggi, non ha voluto dotarsi di un regolamento comunale specifico, consentendo il proliferarsi di stazioni radio base che danneggiano la salute dei residenti, che deturpano il territorio, che creano danni economici ai proprietari limitrofi che vedono svalutato il valore del proprio bene immobile.

L’Ing. Milazzo, dall’analisi dei documenti forniti dal Genio Civile, ha rilevato come il progetto presentato sia difforme dallo stato di fatto e necessiti di ulteriore verifica, già richiesta; esaminando poi il parere preventivo della Sovrintendenza, in base al quale, dalla documentazione presentata, l’intervento non altera i caratteri paesaggistici del sito, rispetto al preesistente, la stessa ha potuto riscontrare come lo stato di fatto alteri, modifichi e deturpi, lo stato dei luoghi. Mentre tutti gli enti interessati stanno a guardare, non preoccupandosi della salute pubblica, passandosi la palla gli uni con gli altri, a farne le spese sono i cittadini di via Gramsci e dintorni che hanno assistito alla “nascita” di un impianto altamente nocivo, deturpante il territorio, lesivo degli interessi economici dei privati, certamente non necessario in zona densamente abitata; impianto, peraltro, posizionato ed ultimato senza che nessuna autorità intervenisse a controllare e senza avere informato la cittadinanza. Anche la Procura della Repubblica, informata dal Genio Civile, ad oggi non sembra essere intervenuta, o non è dato saperlo.

Le parole della Presidente Cerri

L’imminente implementazione dello standard di telefonia mobile pone grossi interrogativi e dubbi sui possibili rischi di natura sanitaria a cui verrà sottoposta l’umanità intera. L’applicazione rigorosa del Principio di Precauzione è basilare per prevenire danni di natura irreparabili all’ecosistema intero. Tutto ciò al fine del buon senso di minimizzare l’esposizione alle radiazioni da radiofrequenza ai valori di soglia limite imposti dalle normative vigenti nei quartieri della città, nonché mitigare eventuali effetti ambientali negativi derivanti dalla realizzazione degli interventi. Sollecitiamo l’Amministrazione comunale a non sottovalutare il problema, nell’interesse generale guardando anche alle generazioni future e di adoperarsi fattivamente e con tempestività per intraprendere le giuste precauzioni sull’individuazione dei luoghi della mappa delle installazioni degli hotspot wifi nella città e riconoscere il problema dell’elettrosensibilità, non solo per l’impatto economico e sociale ma anche quello sanitario”.

Il Comitato Vulcania Ambiente, da anni, opera in difesa dei diritti di ogni cittadino promuovendo una corretta informazione atta a sensibilizzare e diffondere dati aggiornati al pubblico, cercando di mettere in evidenza le caratteristiche cruciali di quella che è una vera e propria rivoluzione culturale, ancor prima che tecnologica. Per finire, ad associazioni e comitati, quindi Rete Italia senza Elettrosmog-stop 5G e Sicilia senza Elettrosmog, spetta credere ancora in una politica e una giustizia onesta e chiedere con maggiore determinazione che siano entrambe fedeli ai dettami costituzionali attualmente largamente disattese.