CATANIA – Vecchio e nuovo, antico e moderno. Paragoni da sempre esistiti, ma che, oggi più che mai, rivelano un divario troppo grande.
Il tempo passa e, di conseguenza, anche il nostro modo di vivere cambia. Ci troviamo continuamente a subire cambiamenti che, se da un lato hanno migliorato le nostre vite, dall’altro, in alcuni casi, hanno portato a delle vere e proprie rivoluzioni, lasciando indietro i “più grandi”, che non sono riusciti ad adattarsi.
Oggi la tecnologia è inarrestabile e richiede la necessità di un continuo aggiornamento, che diventa semplice per chi è nato nell’era della rivoluzione digitale.
Anche le semplici azioni quotidiane ormai si svolgono tramite lo schermo di un computer, come pagare una bolletta, inviare documenti, effettuare un’iscrizione comodamente da casa. Ma, la vita all’insegna del click pare proprio che non sia per tutti ed emerge perfettamente dal confronto tra Sebastiano, 94enne, e Giuseppe, 20enne.
Se una volta possedere un telefono era qualcosa di straordinario, oggi tutti, invece, possiedono uno smartphone. Infatti, organizzare una normale uscita tra amici non era affatto semplice. “Per pianificare una serata tra compagni – dichiara Sebastiano – occorreva o avere la fortuna di incontrarsi in piazza o andare direttamente a casa delle persone interessate”.
Ovviamente anche le attività erano diverse. I giovani moderni spesso escono per mangiare una pizza o un panino, prendersi da bere o fare i tanto alla moda aperitivi. Contrariamente, 70 anni fa consumare un pasto fuori casa era quasi impensabile e solo pochissimi potevano permetterselo. “Una volta i tempi erano “tristi” – afferma il 94enne -, non c’erano soldi e, quindi, non potevamo fare niente”.
Sebbene Sebastiano sia consapevole che la tecnologia abbia migliorato la vita dell’uomo, è fermamente convinto che non sia indispensabile. Parere opposto quello di Giuseppe: “Mi sentirei fuori dal mondo e a disagio, in quanto noi giovani siamo nati immersi nella tecnologia e viviamo nella tecnologia. Infatti, ormai siamo, praticamente, abituati a comunicare solo con i social network”.
Se in passato i centri di chiacchiera e di dibattito erano luoghi fisici, come le piazze, il bar centrale del paese o le sezioni dei partiti politici, nel mondo dei mass media i confronti avvengono principalmente sulle piattaforme social, come Facebook, Whats App, Twitter.
Infine, anche il rapporto con le foto è cambiato. Un tempo, le fotografie venivano scattate solo per conservare il ricordo di momenti importanti, oggi, al contrario, si immortala praticamente la quotidianità, riempiendo le memorie di cellulari e computer con migliaia di immagini, molte delle quali rimarranno nell’oblio. In particolar modo, è scattata la mania dei selfie, il vecchio autoscatto, che talvolta ha messo anche a rischio l’incolumità di giovani che a tutti i costi devono apparire sul web.
“La tecnologia è parte integrante delle nostre vite ed è sicuramente utile per mantenere contatti con le persone vicine, ma anche ritrovare vecchi amici e poter comunicare in maniera rapida e veloce – conclude il giovane -. Ma, a volte, mi rendo conto che ne facciamo un utilizzo esagerato. Di tanto in tanto, bisognerebbe tornare indietro di qualche anno e vivere maggiormente la vita “reale” e le relazioni umane faccia a faccia, come si faceva una volta”.
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