Primo giorno di scuola tra buone speranze e sentite proteste

PALERMO – Oggi è il primo giorno di scuola per 9 milioni di studenti. Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria e Valle d’Aosta apriranno le porte per l’avvio di un nuovo anno scolastico.

La Sicilia, preceduta solo dalla Lombardia e dalla Campania è tra le regioni che hanno registrato un maggior numero di alunni iscritti pari a 763.529.

Oggi, in particolare, un’intensa mattinata si prepara al Liceo Linguistico Ninni Cassarà di Palermo, intitolato al poliziotto ucciso da Cosa nostra. L’inaugurazione del nuovo anno sarà presieduta da Davide Faraone, sottosegretario all’istruzione, accompagnato da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, la storica Associazione antimafia.

L’istituto è stato riqualificato e reso opera d’arte, un anno fa, dai volontari del progetto S.O.S. Scuola promosso dall’Associazione Alveare per il Sociale che ha ottenuto dal Parlamento Europeo il riconoscimento Civi Europaeo Premium e da cui è nata la web serie ‘Il Bar del Cassarà‘ coprodotta da Rai Fiction.

Tale successo, spiega Faraone, è “segno evidente di quanto la scuola possa essere fondamentale per la rigenerazione dell’ambiente e del contesto sociale”, oltre ad essere luogo di inclusione e di crescita per eccellenza.

Ma il primo giorno di scuola non è fatto solo di belle promesse e di attese speranze ma anche di sentite proteste che coinvolgono tutto il territorio nazionale.

È il caso del movimento Lotta Studentesca che questa notte è sceso in piazza, a Catania e provincia, esponendo uno striscione davanti l’ITIS G. Marconi e all’Istituto Polivalente per ribellarsi alla “Teoria del Gender” e all'”indottrinamento omosessualista” di cui ormai si sente parlare da tempo.

Non è accettabile – dichiara Vittorio Maccarrone, responsabile regionale del movimento – che attraverso la ridicola Teoria del Gender, si faccia passare nelle scuole come cosa normale la riduzione della figura dei genitori a semplici numeri (genitore 1 e genitore 2), andando a svuotare di significato i rispettivi ruoli all’interno della famiglia; oppure, cosa ancor più grave, propagandare la folle idea secondo la quale essere uomo o donna è soltanto una convenzione sociale, e che il sesso di un individuo possa essere scelto prescindendo totalmente dal fatto biologico”.

E, lanciando duri colpi alla classe dirigente e alle scelte in atto, afferma: “In un paese come il nostro dunque, in cui i ragazzi sono sempre più fragili, lontani dai sani valori della tradizione, senza punti di riferimento e lasciati alla deriva dalla nostra classe politica, la soluzione non è certo l’introduzione di una delirante “teoria del gender”. La chiamano “Buona Scuola” ma le premesse stanno dimostrando l’esatto contrario.  Anche quest’anno siamo pronti alle barricate!”.

Insomma, il clima che si respira ad inizio di anno scolastico, è tutt’altro che sereno. Le proteste contro la Buona Scuola continuano e sono in molti, tra insegnanti, alunni e genitori che non sembrano affatto disposti a gettare la spugna.

Daniela Torrisi

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