Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico di droghe: ecco quali sono e gli effetti

CATANIA – La tossicodipendenza sta diventando una grave minaccia per la salute pubblica in Italia: ogni anno si registrano fra 300 e 400 vittime di overdose. Questo fenomeno, inoltre, sta cambiando volto, non solo in Italia, ma nell’intera Europa: stanno aumentando, infatti, i problemi connessi all’uso degli stupefacenti, con l’aggiunta della comparsa di nuove sostanze nel mercato illegale europeo.

Ma quali sono le differenze nella varie sostanze stupefacenti?

Intanto secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)sono da considerare sostanze stupefacenti tutte quelle sostanze di origine vegetale o sintetica che agendo sul sistema nervoso centrale provocano stati di dipendenza fisica e/o psichica, dando luogo in alcuni casi ad effetti di tolleranza (bisogno di incrementare le dosi con l’avanzare dell’abuso) e in altri casi a dipendenza a doppio filo e cioè dipendenza dello stesso soggetto da più droghe“.

A sua volta le droghe vengono divise in più gruppi:

  • Cannabinoidi: marijuana, hashish, olio di hashish. Per molti questo gruppo viene considerato il gruppo delle droghe “leggere”.  Quest’ultime creano dipendenza. Ricordiamo, inoltre, che in Italia è possibile acquistare la marijuana con un livello di Thc inferiore al 0,6%.
  • Oppiacei: oppio, morfina, eroina e metadone. In questo gruppo, come già indicata, fa parte la morfina, che in alcuni casi viene utilizzata dai medici nella terapia del dolore. L’abuso di oppiacei comporta una forte tossicomani, con un grave deperimento ed elevata dipendenza fisica. L’eroina porta, inoltre, una dolorosa sindrome d’astinenza, che in molti casi si traduce in atti inconsulti e violenti.
  • Stimolanti: cocaina, anfetamine e crack. Le ultime due sono composti chimici che pian piano si stanno facendo spazio all’interno del mercato delle droghe europeo. Elevata dipendenza psichica.
  • Depressivi: barbiturici e tranquillanti. Inizialmente vengono prescritti, poi, il tossicomane ne abusa e li utilizza come antagonisti agli stimolanti.
  • Allucinogeni, per molti i più pericolosi. Quest’ultimi sono composti da: mescalina, L.S.D., DOM (S.T.P.), ecstasy.

L.S.D., prodotto di sintesi, quest’ultima è considerata la droga allucinogena più potente. Si assume in piccoli francobolli e fa fare quello che viene chiamato “Trip” o in italiano “Il viaggio”. Un viaggio dove la percezione dei sensi e temporale viene sconvolta. Quest’ultima non crea dipendenza fisica ma dipendenza psichica.

L’ecstasy, per molti una delle più pericolose, se non la più pericolosa, crea dipendenza, si assume in pasticche, ma soprattutto si registrano molti casi di morte improvvisa. La drammatica situazione di emergenza che si può verificare è il collasso cardiocircolatorio, insufficienza respiratoria acuta, convulsioni, rabdomiolosi (distruzione delle masse muscolari), coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza renale grave che richiede ovviamente un pronto intervento ospedaliero se si vuole evitare l’esito letale entro poche ore.

Inizialmente l’assuntore si sente “in pace con il mondo”, tranquillo e naturalmente i 5 sensi vengono disturbati. Cessato l’effetto si entra in una fase di calo, con tristezza, spossatezza e in molti casi ispirazione al suicidio.

L’uso delle droghe è diffuso, soprattutto, nella fascia di età che va dai 14 ai 27 anni. In Sicilia di giorno in giorno sta aumentando l’utilizzo di marijuana e hashish, ma non solo piano piano si stanno facendo più frequenti le nuove droghe.

Proprio la Sicilia ha il primato della regione con il maggior quantitativo di hashish sequestrato.

La prevenzione dell’uso di droghe e l’offerta di trattamenti efficaci per l’abuso di stupefacenti sono i pilastri della risposta dell’Europa a questo problema. Un’importante novità, rispetto agli anni ’90, è il potenziamento delle terapie per poter prevenire morti e infezioni virali fra i tossicodipendenti, dovute al passaggio di siringhe (ad esempio: HIV).

Ricordiamo a tutti quelli che pensano di avere una tossicodipendenza, che ne vorrebbero uscire o vorrebbero aiutare un proprio caro, di recarsi nei centri di riabilitazione ed evitare di seguire terapie autonome in quanto potrebbero essere, in alcuni casi, pericolose.