Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: cos’è e come prevenirla

CATANIA – Ogni anno per la data del 25 novembre si celebra la ricorrenza della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“.

Le istituzioni di vario genere, piuttosto che la cittadinanza attiva di qualsiasi zona del mondo, dovrebbero porsi l’obiettivo di sensibilizzare la tematica della nonviolenza contro le donne.

Le origini della ricorrenza

Nonostante la ricorrenza non sia fra “le più antiche”, in realtà l’origine già risale a decenni fa: il 25 novembre 1960 in Repubblica Dominicana furono uccise tre attiviste politiche, di cui non colpì il fatto che furono assassinate, ma la metodologia con cui avvenne, con stupri, torture e bastonate.

Dopo molti anni nel 1981 le femministe latinoamericane e caraibiche decisero di avere come data convenzionale proprio il 25 novembre, in memoria delle tre attiviste dominicane. Fecero successione negli anni a venire le decisioni del Cwgl (Center for Global Leadership of Women), con la Campagna dei sedici giorni di attivismo contro la violenza di genere, proprio dal 25 novembre fino al 10 dicembre, che coincide con la Giornata internazionale dei diritti umani, “evoluzione finale” arrivata nel 1993 con l’Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha ufficializzato il tutto, confermando questa data, proprio in virtù della tragedia dominicana del 1960.

L’avvocatessa Denise Caruso

La presidente dell’associazione Insieme per la vita Maria Grazia Felicioli

La parola agli esperti e ai volontari sul territorio

Nel territorio provinciale di Catania, ci saranno numerose manifestazioni previste sia il 25 che il 26 novembre, motivo per cui vedranno protagoniste tantissime figure appartenenti al mondo della società civile e della cittadinanza attiva: ne potrebbe essere un valido esempio la presidente del Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Catania Denise Maria Caruso, già consigliere dell’Ordine stesso.

Proprio lei ha deciso di convogliare le sue energie in ciò che reputa “un cammino volto al cambiamento culturale sul versante delle Pari opportunità, quindi volto anche alla prevenzione ed al contrasto rispetto ad ogni forma di violenza sulle donne“, e ha parlato anche della campagna “Non è amore se fa male” facente parte di “una più estesa campagna di sensibilizzazione, finalizzata contro ogni forma di violenza…Sinergie che noi per la verità abbiamo iniziato a costruire con la costituzione di un comitato interordinistico per le Pari opportunità con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa“, e ha concluso dicendo che è fondamentale “fornire strumenti di conoscenza“.

Altro esempio concreto di ciò è la presidente dell’associazione “Insieme per la vitaMaria Grazia Felicioli, che quotidianamente fornisce un’assistenza gratuita alle donne che subiscono queste problematiche spiegando che “supportare e sostenere una donna vittima di queste difficoltà non è semplice: si tratta di un percorso graduale dove la donna, spesso piena di paure di eventuali ritorsioni, si convince gradualmente ad arrivare alla denuncia, motivo per cui la nostra struttura fa un lavoro psicologico su quest’aspetto” ammettendo che “ comunque c’è stata negli ultimi tempi un aumento delle denunce“.

Il rappresentante studentesco universitario Salvo Petralia

Anche nei mondi giovanili c’è attenzione alla tematica, ne è dimostrazione il rappresentante studentesco universitario adranita Salvo Petralia, che annuncia che parteciperà nella sua città d’origine all’iniziativa del 26 novembreNon un minuto di silenzio ma un’ora di rumore“, organizzata da Alessia Cottone e Vincenzo Petronio, proprio perché Petralia si sente “emotivamente coinvolto” dalla tematica dicendo di essere “assolutamente contrario alle violenze di genere, spesso figlie di un patriarcato che al giorno d’oggi non può più andar bene: sarebbe più utile che le istituzioni intervengano con dei metodi più efficaci al già buon lavoro svolto, sia sulla sensibilizzazione, ma soprattutto sul contrasto“.