Gamberoni scongelati e ricongelati, scarsa pulizia e poca sicurezza: assedio ai locali di Aci Castello

ACI CASTELLO – Nei giorni scorsi, è stato effettuato un servizio mirato alla tutela della salute pubblica e al rispetto della normativa in materia di autorizzazioni amministrative degli esercizi pubblici. Ancora una volta i controlli si sono soffermati su Aci Castello (Catania), controllando 6 attività di ristorazione e bar in Piazza Castello, sul lungomare Cristoforo Colombo e in via Savoia.

Durante i citati controlli, 4 titolari di attività sono stati indagati in stato di libertà per il reato di frode (art.515 c.p) in commercio perché all’interno dei rispettivi congelatori sono stati trovati alimenti surgelati, specialmente pesce (circa 40 kili), senza darne menzione nell’apposito menù esposto al pubblico.

In uno di detti esercizi, oltre alla frode in commercio, è stato contestato anche il reato di mal conservazione alimenti previsto dall’art 5 legge 283/62: dentro il congelatore è stata rinvenuta una busta di plastica aperta contenente gamberoni surgelati sgusciati che dall’esame organolettico eseguito dal Dirigente veterinario è risultato possedere tracce inequivocabili di scongelamento e ricongelamento e per tale motivo è stato sequestrato penalmente. In detto esercizio è stato trovato anche pesce surgelato privo di rintracciabilità e per tale motivo sequestrato ai fini della distruzione.

 

Durante i controlli, all’interno di 5 delle suddette attività sono state accertate violazioni di carattere penale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per tale motivo i titolari sono stati indagati in stato di libertà ai sensi del decreto legislativo 81/2008 (mancanza di estintori, non idoneità o mancanza degli spogliatoi e scarse condizioni igieniche degli stessi). L’Asp ha imposto numerose prescrizioni e in un caso rilevate anche carenze di pulizia straordinaria con residui di lavorazione sotto le attrezzature e, per tale motivo, al titolare è stata contestata la sanzione amministrativa di mille euro ai sensi dell’art. 4 comma 2 Reg. Ce 852/2004.

In altra attività, sono state imposte numerose prescrizioni quali la pulizia delle attrezzature presenti in laboratorio, non idoneità del wc a disposizione dei clienti per mancanza arie e luce diretta ed altre ancora.

Il titolare di un chiosco davanti al comune è stato indagato in stato di libertà ai sensi dell’art. 633 c.p. in quanto responsabile di avere occupato (con frigoriferi e materiale di deposito) il suolo pubblico limitandone la fruibilità agli utenti. Per tale motivo sanzionato anche amministrativamente.

Si rappresenta, in ultimo, che sono stati controllati 20 lavoratori subordinati che al momento del controllo non sono stati in grado di esibire alcun contratto di lavoro e, in certi casi, hanno dichiarato di percepire l’ora somme eccessivamente basse. Per tale motivo, la relativa documentazione verrà trasmessa agli uffici competenti dell’Ispettorato del lavoro.